Roberto Giusti – Comportamento
Nella mia vita tu sei la mia amata morte. Scopiamo via ogni senso, e nell’oscurità godiamoci fino alla fine.
Nella mia vita tu sei la mia amata morte. Scopiamo via ogni senso, e nell’oscurità godiamoci fino alla fine.
Esiste un immenso piacere, un piacere unico, l’essere se stessi.
Chi non cura il proprio corpo ancora minore stima tiene degli altri.
Puoi bussare mille volte alla porta del cuore, ma non avrai mai la certezza che…
Viviamo in modo positivo, ma le circostanze a volte fanno uscire la bestia che è in noi, la parte oscura che ci trasforma in quello che non vorremmo mai essere agli occhi degli altri, diventiamo intrattabili.
Per trattare di comportamento, è necessario incontrare le diversità delle culture. Di tutte, per quanto suoni utopico, visto il “villaggio globale”. Non è invito al dialogo, espressione talmente abusata che criticarla è un vezzo. È invito a vergognarsi dell’uso abnorme e sconsiderato, arrogante e spregiudicato del concetto di etnia, che riduce i popoli a entità geografiche, a reperti esotici di cui disporre a piacimento.
L’ingordigia dell’uomo genera raccapriccianti scenari di morte.
Esiste un immenso piacere, un piacere unico, l’essere se stessi.
Chi non cura il proprio corpo ancora minore stima tiene degli altri.
Puoi bussare mille volte alla porta del cuore, ma non avrai mai la certezza che…
Viviamo in modo positivo, ma le circostanze a volte fanno uscire la bestia che è in noi, la parte oscura che ci trasforma in quello che non vorremmo mai essere agli occhi degli altri, diventiamo intrattabili.
Per trattare di comportamento, è necessario incontrare le diversità delle culture. Di tutte, per quanto suoni utopico, visto il “villaggio globale”. Non è invito al dialogo, espressione talmente abusata che criticarla è un vezzo. È invito a vergognarsi dell’uso abnorme e sconsiderato, arrogante e spregiudicato del concetto di etnia, che riduce i popoli a entità geografiche, a reperti esotici di cui disporre a piacimento.
L’ingordigia dell’uomo genera raccapriccianti scenari di morte.
Esiste un immenso piacere, un piacere unico, l’essere se stessi.
Chi non cura il proprio corpo ancora minore stima tiene degli altri.
Puoi bussare mille volte alla porta del cuore, ma non avrai mai la certezza che…
Viviamo in modo positivo, ma le circostanze a volte fanno uscire la bestia che è in noi, la parte oscura che ci trasforma in quello che non vorremmo mai essere agli occhi degli altri, diventiamo intrattabili.
Per trattare di comportamento, è necessario incontrare le diversità delle culture. Di tutte, per quanto suoni utopico, visto il “villaggio globale”. Non è invito al dialogo, espressione talmente abusata che criticarla è un vezzo. È invito a vergognarsi dell’uso abnorme e sconsiderato, arrogante e spregiudicato del concetto di etnia, che riduce i popoli a entità geografiche, a reperti esotici di cui disporre a piacimento.
L’ingordigia dell’uomo genera raccapriccianti scenari di morte.