Roberto Giusti – Ricordi
Un ricordo felice ha due poteri. Gioia per averlo vissuto e dolore per non riviverlo mai più.
Un ricordo felice ha due poteri. Gioia per averlo vissuto e dolore per non riviverlo mai più.
Avere un brutto ricordo di una persona non significa non averla amata, ma semplicemente non volerla ricordare.
Prendere la rincorsa verso il futuro per non essere raggiunti dal passato.
A volte, per progredire nel nostro cammino è necessario fermarsi, fare un passo indietro e ripartire.
Ci sono vecchie foto che riguardiamo con gioia, ci sembra di rivivere ogni cosa, osserviamo i nostri volti così “diversi”, a volte non esteticamente, ma nella sostanza che solo noi percepiamo, e ci riconosciamo con altre sensazioni, altri gusti. Di alcuni vissuti avvertiamo nuovamente stati d’animo e profumi, ricordiamo ogni particolare, di come stavamo in quel preciso momento, prima dello scatto. Ci sentiamo sia vicini che lontani, in uno strano effetto spazio-tempo. Poi ci sono altre foto, quelle che scorriamo veloci, che vorremmo avere già buttato, che quasi ci infastidiscono, che ci imbarazzano per come eravamo, con le nostre sofferenze e le nostre ingenuità, di cui sentiamo ancora un disagio misto a vergogna, immagini rovinate da quegli attimi che vorremmo dimenticare, da storie che non ci appartengono più, come vecchie fotografie di cui ci è rimasto soltanto il negativo.
Siamo dei masochisti, consapevoli di esserlo. Ci torturiamo così a lungo ricordando situazioni che ci hanno fatto soffrire, quando invece sarebbe così salutare a volte dirsi un ironico. “Ma chi se ne frega!”
I ricordi sbiadiscono senza mai svanire.