Roberto Giusti – Tristezza
La sofferenza è la solitudine nel cuore, il dolore per la mancanza d’amore.
La sofferenza è la solitudine nel cuore, il dolore per la mancanza d’amore.
La tristezza a volte è talmente immensa che mi toglie le forse e mi fa accasciare per terra mentre mi costringe a vedere tutti i ricordi ho memorizzati dentro.
Ho un animo ribelle, sempre pronto a cambiare le carte in tavola…La routine non fa per me. Necessito sempre di nuove sfide…Per sentirmi in pace e libero con me stesso!
Ci sono giorni che incutono in me molta tristezza. Per la persona che sono un gesto materiale non mi cambierebbe l’umore, sarebbe solo una gioia momentanea, ma basterebbe un caloroso abbraccio dalla persona giusta, una parola dolce, un qualcosa purché sia fatta con amore. Questo si che potrebbe farmi ritornare a sorridere.
Una volta, una signora anziana mi disse: non si muore di sofferenze, ci si convive e prima o poi si affievoliscono, le mettiamo da parte, in un piccolo angolo della nostra mente, in modo da non soffrirne sempre, ma tornano ogni tanto quando qualcosa le fa riemergere. Parole sante dette da chi ha trascorso una vita di esperienze buone e cattive, un bagaglio di verità che si tramanda di uomo in uomo, non c’è persona che non soffra per qualsiasi motivo o che sia felice. Io penso che chi è troppo sensibile, per natura, è sottoposto a soffrire più degli altri, ma ha la grande capacità di dare e ricevere amore senza riserve; al contrario chi possiede quella strana maschera di persona fredda e calcolatrice, non amerà mai nessuno completamente, ma vagherà sempre nel limbo senza sapere quale strada deve prendere per essere felice, e non ci sarà mai pace per certe persone, perché vagheranno sempre alla ricerca di non si sa cosa, neanche loro lo sanno.
Ciò che mi provoca più pena è la gente sprovvista di sensibilità. Credo che sia il deficit peggiore che un essere umano possa portare, essere ciechi nel cuore, illudendosi di sapere sempre dove mettere i piedi.
È una battaglia persa! Lo è sempre stata! Probabilmente ne ho sempre avuto consapevolezza, e allora mi chiedo: perché ho combattuto!?