Roberto Pozzi – Frasi Sagge
La gentilezza non è un sintomo di debolezza ma di saggezza!
La gentilezza non è un sintomo di debolezza ma di saggezza!
Sono i piccoli gesti a essere capaci di grandi imprese.
Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite. Io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col tempo, la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai.
Quando ci sono delle incomprensioni bisogna chiarirsi e non mollare. Si molla solo quando non interessa più niente!
Non basta cibarsi di belle parole come sole, cuore, amore e anima per sentirsi brave persone, positive e ottimiste. Tutti amiamo e desideriamo vivere le cose belle e avere intorno le brave persone, ma non possiamo fuggire o addirittura ignorare le cose brutte fingendo che non esistano o che non ci facciano male; è un’ipocrisia che saremmo costretti a pagare comunque prima o poi. Afrontarle, riconoscerle e attraversarle renderebbe sicuramente meno ipocrita e più consapevole la nostra strada verso la felicità.
La peggiore sventura per ogni uomo è lo smarrimento dell’illusione, la fine della capacità di nutrire ideali.
Bramiamo cambiare il pensiero di chi amiamo, ma sappiamo che non c’è concesso. Non possiamo mutare la ragione altrui e tutto questo ci reca la perdita del senno. Unica cosa che possiamo fare è accettare, nel bene o nel male, il pensiero del prossimo. Non è d’obbligo condividerlo, ma è d’obbligo non imporci quali costruttori di verità.
Sono i piccoli gesti a essere capaci di grandi imprese.
Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite. Io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col tempo, la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai.
Quando ci sono delle incomprensioni bisogna chiarirsi e non mollare. Si molla solo quando non interessa più niente!
Non basta cibarsi di belle parole come sole, cuore, amore e anima per sentirsi brave persone, positive e ottimiste. Tutti amiamo e desideriamo vivere le cose belle e avere intorno le brave persone, ma non possiamo fuggire o addirittura ignorare le cose brutte fingendo che non esistano o che non ci facciano male; è un’ipocrisia che saremmo costretti a pagare comunque prima o poi. Afrontarle, riconoscerle e attraversarle renderebbe sicuramente meno ipocrita e più consapevole la nostra strada verso la felicità.
La peggiore sventura per ogni uomo è lo smarrimento dell’illusione, la fine della capacità di nutrire ideali.
Bramiamo cambiare il pensiero di chi amiamo, ma sappiamo che non c’è concesso. Non possiamo mutare la ragione altrui e tutto questo ci reca la perdita del senno. Unica cosa che possiamo fare è accettare, nel bene o nel male, il pensiero del prossimo. Non è d’obbligo condividerlo, ma è d’obbligo non imporci quali costruttori di verità.
Sono i piccoli gesti a essere capaci di grandi imprese.
Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite. Io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col tempo, la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai.
Quando ci sono delle incomprensioni bisogna chiarirsi e non mollare. Si molla solo quando non interessa più niente!
Non basta cibarsi di belle parole come sole, cuore, amore e anima per sentirsi brave persone, positive e ottimiste. Tutti amiamo e desideriamo vivere le cose belle e avere intorno le brave persone, ma non possiamo fuggire o addirittura ignorare le cose brutte fingendo che non esistano o che non ci facciano male; è un’ipocrisia che saremmo costretti a pagare comunque prima o poi. Afrontarle, riconoscerle e attraversarle renderebbe sicuramente meno ipocrita e più consapevole la nostra strada verso la felicità.
La peggiore sventura per ogni uomo è lo smarrimento dell’illusione, la fine della capacità di nutrire ideali.
Bramiamo cambiare il pensiero di chi amiamo, ma sappiamo che non c’è concesso. Non possiamo mutare la ragione altrui e tutto questo ci reca la perdita del senno. Unica cosa che possiamo fare è accettare, nel bene o nel male, il pensiero del prossimo. Non è d’obbligo condividerlo, ma è d’obbligo non imporci quali costruttori di verità.