Romano Battaglia – Frasi d’Amore
Il mare spesso parla con parole lontane, dice cose che nessuno sa. Soltanto quelli che conoscono l’amore possono apprendere la lezione delle onde, che hanno il movimento del cuore.
Il mare spesso parla con parole lontane, dice cose che nessuno sa. Soltanto quelli che conoscono l’amore possono apprendere la lezione delle onde, che hanno il movimento del cuore.
È bastata una sola parola per cambiare i nostri destini… è bastato un solo sguardo…
Eri lì davanti a me,lo sei sempre stato,eppure la paura era così grandeda far scendere…
Voglio con le mie mani modellare il tuo corpo.
Non giudicarmi solo quando mi arrabbio, quando la mia testardaggine ti punta contro. Non giudicarmi perché piango per un gesto sciocco ma per me sbagliato. Non giudicarmi se ti tengo il “Broncio” per un po’… Guarda oltre, guardami più a fondo. Guarda nei miei occhi mentre piango e capirai che magari è solo uno sfogo e dietro esso c’è più di ciò che dico. Guarda oltre alla mia rabbia del momento e capirai che forse qualcosa mi ha davvero fatto male. Guarda oltre al mio Broncio e forse vedrai quella maledetta voglia di piangere, di piangere sciolta in un abbraccio. Un abbraccio che magari per una volta tanto arriva contro corrente e non chiede perché, ma ha solo voglia di donarsi e di farmi tornare serena e sicura vicino a me stessa e a te.
Zia Giovanna fu una persona senza tante aspirazioni, la sua dedizione alla famiglia era straordinaria. Non si era mai sposata. In casa godeva di grande considerazione, correva ad aiutare fratelli e sorelle se erano in difficoltà. Dopo la morte di mio padre fummo accolte in casa dei nonni e, crebbi accanto a zia Giovanna giorno per giorno. Quando ero piccola mi teneva sulle sue ginocchia e m’insegnava a pregare, se uscivamo mi prendeva in braccio e per me non aveva fame ne freddo. Spesso andavamo a trovare i genitori di mio padre e lei era sempre con noi. Un tempo i treni erano diversi da oggi, in ogni scompartimento c’era una porta, io amavo guardare il paesaggio mentre il treno era in corsa. Avevo 4 o 5 anni, come al solito ero davanti al finestrino della porta. Zia Giovanna mi teneva stretta dalle spalle del vestito, ad un tratto mentre il treno correva, la porta si spalancò e, se quell’angelo non mi avesse tenuta sarei volata via. Ero spaventata, la zia mi tenne stretta stretta. Oggi che non c’è più non smetto di dirle grazie.
Vorrei che fossi qui ma non è così, vorrei stringerti forte a me ma l’aria…