Romano Prodi – Società
Gli immigrati sono parte del nostro futuro.
Gli immigrati sono parte del nostro futuro.
Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura.
Tutti siamo consapevoli della difficile e minacciosa situazione in cui si trova la società umana, stretta in una sola comunità da un destino comune; tuttavia solo pochi agiscono tenendo presente ciò. La maggior parte della gente continua a vivere la propria vita giorno per giorno: per metà spaventati, per metà indifferenti, se ne stanno a guardare la spettrale tragicommedia che viene rappresentata sulla scena internazionale di fronte agli occhi e alle orecchie del mondo. Ma su questa scena, sulla quale gli attori sostengono, sotto la luce dei riflettori, le parti stabilite, viene deciso il nostro destino di domani, la vita o la morte delle nazioni.
Molto spesso, col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone.
A volte ho timore che per i morti di stato si preoccupino soltanto gli amici e parenti e chi ha una mezza paura di fare la stessa fine.
Attenzione al razzismo: è una peste contagiosa che si moltiplica da sola. Sostenerlo e dargli forza può spingerti a provare odio e rancore anche nei confronti dei tuoi compatrioti.
I popoli oppressi dei Tropici stanno alla nostra civilizzazione come creditori di diritti antichi ed irrinunciabili, alla stessa maniera della classe operaia in Europa.
Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura.
Tutti siamo consapevoli della difficile e minacciosa situazione in cui si trova la società umana, stretta in una sola comunità da un destino comune; tuttavia solo pochi agiscono tenendo presente ciò. La maggior parte della gente continua a vivere la propria vita giorno per giorno: per metà spaventati, per metà indifferenti, se ne stanno a guardare la spettrale tragicommedia che viene rappresentata sulla scena internazionale di fronte agli occhi e alle orecchie del mondo. Ma su questa scena, sulla quale gli attori sostengono, sotto la luce dei riflettori, le parti stabilite, viene deciso il nostro destino di domani, la vita o la morte delle nazioni.
Molto spesso, col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone.
A volte ho timore che per i morti di stato si preoccupino soltanto gli amici e parenti e chi ha una mezza paura di fare la stessa fine.
Attenzione al razzismo: è una peste contagiosa che si moltiplica da sola. Sostenerlo e dargli forza può spingerti a provare odio e rancore anche nei confronti dei tuoi compatrioti.
I popoli oppressi dei Tropici stanno alla nostra civilizzazione come creditori di diritti antichi ed irrinunciabili, alla stessa maniera della classe operaia in Europa.
Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura; tener conto delle informazioni che ci vengono date è cultura.
Tutti siamo consapevoli della difficile e minacciosa situazione in cui si trova la società umana, stretta in una sola comunità da un destino comune; tuttavia solo pochi agiscono tenendo presente ciò. La maggior parte della gente continua a vivere la propria vita giorno per giorno: per metà spaventati, per metà indifferenti, se ne stanno a guardare la spettrale tragicommedia che viene rappresentata sulla scena internazionale di fronte agli occhi e alle orecchie del mondo. Ma su questa scena, sulla quale gli attori sostengono, sotto la luce dei riflettori, le parti stabilite, viene deciso il nostro destino di domani, la vita o la morte delle nazioni.
Molto spesso, col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone.
A volte ho timore che per i morti di stato si preoccupino soltanto gli amici e parenti e chi ha una mezza paura di fare la stessa fine.
Attenzione al razzismo: è una peste contagiosa che si moltiplica da sola. Sostenerlo e dargli forza può spingerti a provare odio e rancore anche nei confronti dei tuoi compatrioti.
I popoli oppressi dei Tropici stanno alla nostra civilizzazione come creditori di diritti antichi ed irrinunciabili, alla stessa maniera della classe operaia in Europa.