Rosa Ramirez – Destino
Bisogna seguire la luce che segna il destino di ognuno di noi e vedere dove ci conduce.
Bisogna seguire la luce che segna il destino di ognuno di noi e vedere dove ci conduce.
Siamo legati con invisibili vincoli ai nostri timori. Siamo il burattino e il burattinaio, vittime delle nostre aspettazioni. Fili serici fan muovere braccia e gambe che ricadono flosce e inerti. Balliamo seguendo la musica delle nostre paure, corpi rattrappiti in se stessi, bambini che si nascondono fingendo di credere che sotto quel masso dietro a quell’albero non importa dove, in ogni luogo qualcosa si sottragga al nostro dominio. Siate padroni di voi, penetrate nel vostro essere per cogliere il battito della vita. Spezzate i vincoli che v’inceppano, allungate la mano per afferrare l’ignoto, avventuratevi nel buio spalancate le braccia all’abbraccio dell’aria, fatene un paio d’ali per librarvi in cielo.
Un’antica profezia tiene sospeso il mondo. Un segreto ben custodito si tramanda calandosi in un vecchio inchiostro.Finché l’evidenza si osserverà con indifferenza, nessun segreto resterà riposto.
Ricordi chi eri, prima che il mondo ti dicesse cosa saresti dovuto essere?
Il destino ha molta più fantasia di noi.
Angelo custode mio tu che sorvegli i miei sogni, fai che stanotte i miei sogni…
Che altro potrei dire, voce fuori dal coro nella sorda corsa verso il futuro, che guardare, spettatrice attonita, la loro disfatta voluta, e quella del Padre onnipotente, fuori di senno, che vuole l’amore come cibo per la Creazione, mortale forza, e bellezza, iniettata al Sistema.
Siamo legati con invisibili vincoli ai nostri timori. Siamo il burattino e il burattinaio, vittime delle nostre aspettazioni. Fili serici fan muovere braccia e gambe che ricadono flosce e inerti. Balliamo seguendo la musica delle nostre paure, corpi rattrappiti in se stessi, bambini che si nascondono fingendo di credere che sotto quel masso dietro a quell’albero non importa dove, in ogni luogo qualcosa si sottragga al nostro dominio. Siate padroni di voi, penetrate nel vostro essere per cogliere il battito della vita. Spezzate i vincoli che v’inceppano, allungate la mano per afferrare l’ignoto, avventuratevi nel buio spalancate le braccia all’abbraccio dell’aria, fatene un paio d’ali per librarvi in cielo.
Un’antica profezia tiene sospeso il mondo. Un segreto ben custodito si tramanda calandosi in un vecchio inchiostro.Finché l’evidenza si osserverà con indifferenza, nessun segreto resterà riposto.
Ricordi chi eri, prima che il mondo ti dicesse cosa saresti dovuto essere?
Il destino ha molta più fantasia di noi.
Angelo custode mio tu che sorvegli i miei sogni, fai che stanotte i miei sogni…
Che altro potrei dire, voce fuori dal coro nella sorda corsa verso il futuro, che guardare, spettatrice attonita, la loro disfatta voluta, e quella del Padre onnipotente, fuori di senno, che vuole l’amore come cibo per la Creazione, mortale forza, e bellezza, iniettata al Sistema.
Siamo legati con invisibili vincoli ai nostri timori. Siamo il burattino e il burattinaio, vittime delle nostre aspettazioni. Fili serici fan muovere braccia e gambe che ricadono flosce e inerti. Balliamo seguendo la musica delle nostre paure, corpi rattrappiti in se stessi, bambini che si nascondono fingendo di credere che sotto quel masso dietro a quell’albero non importa dove, in ogni luogo qualcosa si sottragga al nostro dominio. Siate padroni di voi, penetrate nel vostro essere per cogliere il battito della vita. Spezzate i vincoli che v’inceppano, allungate la mano per afferrare l’ignoto, avventuratevi nel buio spalancate le braccia all’abbraccio dell’aria, fatene un paio d’ali per librarvi in cielo.
Un’antica profezia tiene sospeso il mondo. Un segreto ben custodito si tramanda calandosi in un vecchio inchiostro.Finché l’evidenza si osserverà con indifferenza, nessun segreto resterà riposto.
Ricordi chi eri, prima che il mondo ti dicesse cosa saresti dovuto essere?
Il destino ha molta più fantasia di noi.
Angelo custode mio tu che sorvegli i miei sogni, fai che stanotte i miei sogni…
Che altro potrei dire, voce fuori dal coro nella sorda corsa verso il futuro, che guardare, spettatrice attonita, la loro disfatta voluta, e quella del Padre onnipotente, fuori di senno, che vuole l’amore come cibo per la Creazione, mortale forza, e bellezza, iniettata al Sistema.