Rosa Ramirez – Vita
Guardo la mia vita da lontano, perché ho paura di quello che può capitare un domani.
Guardo la mia vita da lontano, perché ho paura di quello che può capitare un domani.
Tra le perle che ancora ho e gli angeli che dal cielo mi guardano, ringrazio i miei maestri di vita, il suono caldo di racconti e storie, la saggezza degli insegnamenti, la guida sicura per i sentieri che imboccherò, la dolcezza di carezze d’amore, l’abbraccio che sa di casa. Come una piccola mano rugosa, sofferta, lavoratrice, piena d’esperienza e cicatrici possa infondere tanta forza, coraggio, protezione e conforto, credo faccia parte dei meravigliosi misteri della vita e dei motivi per cui, nonostante tutto, valga la pena di viverla.
Sebbene io abbia della vita una concezione tetra, ho sempre nutrito un grande amore per l’esistenza, un amore talmente grande da convertirsi in negazione della vita, perché non possedevo i mezzi per soddisfare la mia voglia di vivere.
Spesso attendi con ansia il treno giusto, ma il più delle volte lo aspetti nel binario sbagliato. Sono le scelte della vita.
In un momento della tua vita capisci di dover girare la faccia della medaglia verso la parte ribelle e interessata solo a se stessa, perché in fin dei conti è la parte divertente, la parte che non soffre e soprattutto è la parte che vive.
Il tempo non cambia, semmai siamo noi che cambiamo in esse. L’amore non cambia con il tempo, semmai siamo noi che lasciamo di amare o amiamo di più. Il tempo non ci invecchia, siamo noi che ci invecchiamo col tempo. Il tempo non è altro che un teatro eterico, tu entri e esci, scegliendo di riempirlo di te e delle tue azioni.
Il nostro tempo è essenzialmente tragico, quindi ci rifiutiamo di prenderlo tragicamente. Il cataclisma s’è abbattuto, siamo tra le rovine; cominciamo a ricostruire nuovi piccoli centri di vita, a nutrire nuove piccole speranze. È un lavoro piuttosto duro; la strada verso l’avvenire non è agevole: bisogna aggirare gli ostacoli o cercare di scavalcarli. Per quanto grande il numero dei cieli che ci sono crollati sulla testa dobbiamo pur vivere.