Rosanna Russo (RosEgypt) – Stati d’Animo
Come l’eco che riecheggia in una valle, così talvolta un pensiero risuona senza sosta nella mente.Silenziosamente poi va a trovar riparo nell’amoroso nido dove il cuore tutto avvolge e protegge.
Come l’eco che riecheggia in una valle, così talvolta un pensiero risuona senza sosta nella mente.Silenziosamente poi va a trovar riparo nell’amoroso nido dove il cuore tutto avvolge e protegge.
Io le parole le conservo. Mastico l’impronunciabile, sempre umido di qualche lacrima che mi vesta di verità. Giro il capo a ieri e mi sembra sia passata una vita e mezza. Prendo una scorciatoia e sento ancora la tua voce. Giù, in caduta libera sulle risate. Lì, con gli occhi lucidi per le volte in cui tacevo. E più tacevo e più mi zittivi. Strane le mie mani, conca vuota, i palmi che s’allargano in segno d’arresa e di disfatta, come a voler dire “pazienza” al cielo. Se un’unghia mi diventasse lama e mi tagliasse il petto con uno squarcio verticale, mi uscirebbero le emozioni oblique e i pensieri liquidi, ancora caldi della tua presenza. Ma è assenza. Ed è tempo che scorre. Nulla che perdoni. Niente che resti. Il cuore si vanifica, arrestato da un groviglio di vene. Rimango così, silenziosa e fredda e ho venduto perfino la carne, ché non mi veste più nulla. Spoglia e brulla come una casa disabitata che ha dato le spalle al sole.
Allunga la mano, sfiora il silenzio e mi troverai tra le sue carezze, quando non mi vedrai mi sentirai nel soffio del vento.
Continuerai a perdonare fino a quando l’amore sarà più forte del dolore. Nel momento in cui succederà il contrario, comincerai a perdonare te stesso per esserti continuato a fare del male.
La sofferenza c’insegna sia la felicità che la tristezza: è una lacrima che – nel rigare il volto – ci ricorda che siamo vita (chi siamo).
Il tempo lo trova sempre chi non ha fretta.
Vorrei mangiare ancora un gelato, con la stessa voglia di quando ero un bimbo. E tornare indietro nella mia vita, che è sempre stata così malinconica, che la malinconia si è presa tutto. I miei occhi tristi, che hanno sempre disorientato. Si, vorrei essere ancora un bimbo per poter piantare un albero e vederlo crescere. E potermi dare tutte le risposte.