Rosaria Modica – Anima
Poi ci sono quei silenzi che entrano nell’anima più di una poesia. Il silenzio può ferire più di un verso, così nessun poeta potrà descriverne il dolore!
Poi ci sono quei silenzi che entrano nell’anima più di una poesia. Il silenzio può ferire più di un verso, così nessun poeta potrà descriverne il dolore!
Segui sempre il tuo cuore e la tua anima, non ti deluderanno mai.
E come vai avanti bene, se non fai di tutto per dimenticare il passato? Fanne un fagotto dei tuoi fallimenti passati e del tuo dolore, ma non caricartelo sulle spalle, abbandonalo per strada e non preoccuparti, non lo raccoglierà nessuno, solo così potrai contare su un futuro luminoso.
Ignorami, disse un pensiero, annegami nell’alcool, gridò un altro, soffocami, implorò ancora uno, ma nel…
Tra pagine di vita, frasi fatte di anima. Nelle pagine di vita parole dettate dal cuore.
Tutti i malefici del mondo non bastano a trasformare il disegno di Dio da oscenità e male, a bene e virtù. Salvare i propri servi dalle loro azioni vili non ha senso, come non ne ha avuto commissionare lo stesso assassinio come avvenne per Ida Dalser, perché il fascio del Cristo, discendende di Re Davide, non abbia più ostacoli, per prendere il destino di quello che si uccide, mangiandone il bene per la conquista e la rovina di tutto, rovina perché solo l’apparenza può cambiare, ma non la natura. Nella tristezza di quello che passa e più non torna, si possono solo vedere macerie e morte, tra le mura splendenti e poderose, un regno esteriormente saldo, ma c’è una diafana sostanza appena sotto l’apparenza vigorosa, e vani canti verso il cielo si odono nella culla della morte, “conquista”, “conversione” dicono gli angeli alle stelle, che tremanti o divertite si nascondono, forse nel luogo oltre la notte conosciuto solo a loro. Sotto, un mondo ormai sconfitto, moltiplicato con la macellazione, piegato all’insania, ingordigia e invidia di Dio e gli apostoli del figlio: la nuova terra dei guardiani celesti.
È meglio distrarre il corpo dall’infinità dell’anima o l’anima dalla piccolezza del corpo?