Rosita Matera – Arte
L’arte è maestra di vita perché ci insegna che un oggetto, viste da più prospettive, assume sempre diversi significati.
L’arte è maestra di vita perché ci insegna che un oggetto, viste da più prospettive, assume sempre diversi significati.
Voglio uscire fuori da una speranza da un disegno.
L’arte è una gran maga! Essa crea un sole che splende per tutti come per l’altro e coloro che vi si avvicinano, anche i poveri, anche i contraffatti, anche i ridicoli gli rapiscono un po’ del suo calore, un po’ dei suoi raggi. Questo fuoco del cielo imprudentemente rapito, che i ratés raccolgono nel fondo delle loro pupille, li rende talvolta terribili, più spesso ridicoli; ma la loro esistenza ne ritrae una serenità grandiosa, un disprezzo del male, una grazia a soffrire sconosciuta agli altri miserabili.
Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è.
La figura del padre è simile a quella di un albero, che conosce i suoi frutti ancor prima che nascano, li ama perché parti di sé, e nonostante il forte legame che li unisce, ad un certo punto, lascia che si staccchino affinché compiano il loro viaggio nel mondo.
L’arte è in grado di regalarci suggestioni intense, mescolando le nostre emozioni come colori impastati…
Giuseppe d’Agata ha uno svariato approccio all’arte: ludico, impegnato, sperimentale, incuriosito.
Voglio uscire fuori da una speranza da un disegno.
L’arte è una gran maga! Essa crea un sole che splende per tutti come per l’altro e coloro che vi si avvicinano, anche i poveri, anche i contraffatti, anche i ridicoli gli rapiscono un po’ del suo calore, un po’ dei suoi raggi. Questo fuoco del cielo imprudentemente rapito, che i ratés raccolgono nel fondo delle loro pupille, li rende talvolta terribili, più spesso ridicoli; ma la loro esistenza ne ritrae una serenità grandiosa, un disprezzo del male, una grazia a soffrire sconosciuta agli altri miserabili.
Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è.
La figura del padre è simile a quella di un albero, che conosce i suoi frutti ancor prima che nascano, li ama perché parti di sé, e nonostante il forte legame che li unisce, ad un certo punto, lascia che si staccchino affinché compiano il loro viaggio nel mondo.
L’arte è in grado di regalarci suggestioni intense, mescolando le nostre emozioni come colori impastati…
Giuseppe d’Agata ha uno svariato approccio all’arte: ludico, impegnato, sperimentale, incuriosito.
Voglio uscire fuori da una speranza da un disegno.
L’arte è una gran maga! Essa crea un sole che splende per tutti come per l’altro e coloro che vi si avvicinano, anche i poveri, anche i contraffatti, anche i ridicoli gli rapiscono un po’ del suo calore, un po’ dei suoi raggi. Questo fuoco del cielo imprudentemente rapito, che i ratés raccolgono nel fondo delle loro pupille, li rende talvolta terribili, più spesso ridicoli; ma la loro esistenza ne ritrae una serenità grandiosa, un disprezzo del male, una grazia a soffrire sconosciuta agli altri miserabili.
Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è.
La figura del padre è simile a quella di un albero, che conosce i suoi frutti ancor prima che nascano, li ama perché parti di sé, e nonostante il forte legame che li unisce, ad un certo punto, lascia che si staccchino affinché compiano il loro viaggio nel mondo.
L’arte è in grado di regalarci suggestioni intense, mescolando le nostre emozioni come colori impastati…
Giuseppe d’Agata ha uno svariato approccio all’arte: ludico, impegnato, sperimentale, incuriosito.