Rosita Matera – Frasi sulla Natura
Le stagioni sono le pagine più intense del romanzo della natura.
Le stagioni sono le pagine più intense del romanzo della natura.
Per poter sfavillare di luce intensa, il diamante ha bisogno di molte sfaccettature: allo stesso modo, l’uomo dovrà vivere svariate esperienze per poter brillare di vera saggezza.
La libertà è quello spazio e quel tempo che ognuno di noi merita per poter esprimere il proprio pensiero e il proprio modo di essere. Ogni uomo ha il diritto di pensare, di agire, di sognare, di vivere unicamente secondo i dettami del proprio cuore, ed ha il dovere di camminare a testa alta fino ai confini del mondo. Infatti, ognuno di noi possiede il dono più grande: la facoltà di poter pensare e scegliere alla luce della propria coscienza. Finché l’uomo vivrà con piena consapevolezza e dignità la propria condizione, ovunque si troverà, riuscirà sempre a cogliere a piene mani quel senso di libertà che è insito nella sua natura.
Ogni uomo racchiude in sé un territorio infinito fatto di cielo e di terra, di oceani e di deserti, di anfratti e di montagne. Ogni paesaggio è uno stato d’animo che, sommato alle nostre esperienze di vita, forma il dipinto, unico ed irripetibile, della nostra esistenza.
Le parole di gioia emettono suoni che creano musiche sullo spartito del cielo.
Oggi in giardino c’è festa, cinguettano gli uccellini, volano qua e là, senza una direzione. Si rincorrono, salgono e poi scendono, allegri chiacchiericci come tumultuosa scolaresca il primo giorno di scuola. Quante cose dell’inverno avranno da raccontarsi, chissà. I primi germogli dei narcisi, i fiori bianchi e rosa del pesco, i primi getti del giglio, fiori selvatici spontanei sconosciuti che timidamente si affacciano miracolo della natura finora sonnecchiante e assente. Poi boom, un esplodere a “nuova vita”. Ammirata penso. Ecco, forse accade così anche agli esseri umani quando, per la troppa sofferenza, subiscono una sorta di trauma. Inconsapevolmente forse si appartano, si chiudono, entrano in un mondo tutto loro fatto di silenzi e di ricordi che pungono. Si sentono abbattuti, quasi sconfitti e restano lì, inermi con l’inverno nel cuore, cadono in un simbolico letargo, esattamente come in inverno la natura: vivi sì, ma dormienti in attesa di qualcosa, di un pungolo, della primavera forse, la primavera come sorta di rinnovamento, di nuova vita, di risveglio, di rinascita, la primavera come stagione di nuovi colori nuovi profumi nuovi sproni. La tanto attesa primavera nel cuore.
Goccia nell’oceano, granello di sabbia nel deserto o formichina nella foresta. Siamo parte di tutto e tutto è parte di noi.