Rossana Emaldi – Stati d’Animo
Se sai rendere la solitudine costruttiva, non saprai più cosa significa.
Se sai rendere la solitudine costruttiva, non saprai più cosa significa.
Mi accosto all’immagine di una lastra di marmo. Piatta e fredda, si direbbe. Io, invece, rispondo: piena di venature. Porzioni levigate, bianche e finissime, altre granulose, intervalli di grigio tendente al nero o sfumati a cogliere accenni di azzurro, per poi, farsi più marcati e sembrare lividi. Ecco perché mi risaltano le venature, per via dei lividi con i quali entro, spesso, in confidenza perché senza non ci so stare e me li infliggo io per prima, anticipando i colpi di chi, pronto con la frusta in mano, mi farebbe ancor più male. Questo è il mio personale concetto di “tra i due mali, meglio quello minore” e quello minore è quello che m”infliggo io, si fa per dire, per carità, ché io picchio duro con il sadismo che mi tiene a braccetto e mi dà il salario a fine mese, lavoro alle sue dipendenze ed in tempi di crisi, non posso fare neppure la preziosa.
Possiamo essere chiunque ma abbiamo bisogno degli altri per essere i migliori.
Quando son le sensazioni a far da padrone, non servono parole.
La follia è l’ultima carta che un uomo può trovare nella sua mano.
Foglie del tempo danzano nell’aria, per posarsi poi leggere in un angolo del cuore.
Ogni giorno è diverso da quello appena trascorso ed allo stesso modo mai si ripeterà in futuro. La monotonia è l’invenzione dell’uomo, non del trascorrere del tempo.