Sabrina Mori – Stati d’Animo
È una vita al confine la mia. Costantemente in cerca del mio baricentro, annaspo in questo grigiore che mi fa desiderare di cadere.
È una vita al confine la mia. Costantemente in cerca del mio baricentro, annaspo in questo grigiore che mi fa desiderare di cadere.
Talvolta un affettuoso abbraccio manifesta più sentimenti di quanti se ne possano esprimere.
Parlerò di te, voli in alto dentro me, la mente viaggerà tra gli spazi dell’anima. Dimmi: tu chi sei, che ti aspetto qui da mai, all’inferno, anche più giù, se quel fondo fossi tu.
Questa è una di quelle notti strane, pensieri che si susseguono. Basta ricordi ora penso ad altro, chissà che strana sensazione un vuoto ordinato, un vuoto fatto di abitudine e di rassegnazione, un vuoto azzurro. Mi siedo in un angolo e aspetto le sfumature.
So come il mare degli occhi mi diventa grigio sotto il cielo della punizione e come la pelle si difende d’ebano davanti alle sferze roventi di un sole assassino, come il cuore gira lo sguardo difronte al tradimento e come le gambe mi cedano in segno di resa in risposta al tempo che si fa beffa dell’eternità, ma poi mi perdo quando il riflesso mi raffigura intera, ché tutto l’occhio non mi contiene ed il coraggio è piccolo davanti allo sgorbio significato della mia sintesi e frammentarmi è un attimo.
Ricorda, nessuno potrà mai capirti fino in fondo. Solo tu puoi, solo tu sai.
Ci sono abbracci nei quali ti perdi. Due cuori che battono all’unisono, due respiri che si confondono, due anime che si parlano. E non esiste null’altro.