Salomone (Dalla Bibbia) – Stati d’Animo
Pur fra le risa il cuore può esser triste e la gioia può mutarsi in dolore.
Pur fra le risa il cuore può esser triste e la gioia può mutarsi in dolore.
Odio le persone che affrontano il freddo della realtà senza cercare di scaldarlo con il calore di un sogno.
La neve scende leggera e si poggia sugli alberi, fin quando i rami sottili non riescono più a sopportarne il peso, si piegano verso il basso e la lasciano cadere, lasciano che tocchi il suolo, con la sua sofficità nell’incontrare altra neve…
Vorrei svegliarmi al mattino e non sentire più quel peso nel petto, vorrei aprire le persiane e sorridere anche di una giornata uggiosa, vorrei guardarmi allo specchio senza preoccuparmi dell’immagine riflessa, anche se non mi piacerà. Vorrei potermi riconoscere. Vorrei poter sorridere di tutto come un tempo e coinvolgere gli altri con la mia ilarità, vorrei essere gentile e presente per tutti. Vorrei essere una buona madre e una buona moglie. Vorrei essere una brava amica e una buona compagnia, vorrei essere una buona figlia e una buona sorella, una buona zia e una brava nipote. Vorrei sentirmi più serena, più spensierata, in pace. Vorrei apprezzarmi e sentirmi apprezzata, sapere che valgo qualcosa, per poter camminare con disinvoltura e senza impaccio, senza vergognarmi di me stessa, senza tentare di nascondermi per non essere giudicata. Vorrei indietro ciò che ero, perché questa non sono io… Vivere giorno dopo giorno senza sogni, senza aspettative, senza progetti, vivere con la consapevolezza che andrà sempre peggio, tutto sempre più complicato, sempre da sola con quest’anima arrabbiata e triste, sempre più scoraggiata e affranta.
Chi sono? Forse un genio forzato dalla follia ad esprimersi oppure un folle che pensa di essere geniale scrivendo.
Non mi piacciono le persone fragili. Come vetro si spaccano, e i frammenti tagliano.
Rido spesso, forse non perché spensierato idiota, non rido in faccia alle persone, lo faccio con loro.Facile che il mio ridere sia una resa ad un sistema che mi ha consumato e in realtà mai accettato nella totalità del suo abbigliamento avendo indossato dal farfallino alla canotta sudata cercando spesso, raramente a febbraio, maschere adeguate.Rido con voi, perlopiù col tempo, vivendo l’unica essenza che diversifica dall’animale.Piango spesso, lo fanno anche gli animali, sempre da solo.