Salvatore Coppola – Comportamento
È consigliabile sottoporsi ad atti di riflessione prima di esporre i propri pensieri. Le parole non hanno il peso di un macigno ma lasciano, se pesanti, tracce indelebili.
È consigliabile sottoporsi ad atti di riflessione prima di esporre i propri pensieri. Le parole non hanno il peso di un macigno ma lasciano, se pesanti, tracce indelebili.
Tutto ha una fine, prima o poi anche la fiducia la maggior parte delle volte purtroppo viene a mancare.
Cosa non fare mai: Tenere accesi i cellulari a: messe, funerali, battesimi, cresime, matrimoni, convegni, presentazioni, cinema, teatri, ospedali, cene e colazioni con amici, briefing, brainstorming, workshop, meeting a meno che non siate un sottoposto che deve dire sempre “sì, pronto” a un capo.
Gran parte dei nostri sforzi derivano dal lavorare non per il piacere di farlo, ma per farci apprezzare dagli altri. È incredibilmente frustrante tutto ciò: c’è sempre qualcuno da assecondare, da soddisfare, da non deludere, da cui ottenere un riconoscimento. Siamo così concentrati sugli altri che ci dimentichiamo di noi stessi. O meglio, ci sentiamo gratificati dal ricevere il premio, pensiamo sia quella la ragione della nostra vita. Rivolti continuamente verso l’esterno, in attesa di sentirci dire quanto siamo bravi, rimettiamo al volere e ai capricci dell’altro la valutazione della nostra persona.
Ti guardano con il loro sorrisetto beffardo, dall’alto in basso. Ti giudicano. Sorridono. Si credono…
La gelosia è prima di tutto insicurezza.
Non faccio mai niente per secondi fini. Faccio quello che mi va di fare e…
Tutto ha una fine, prima o poi anche la fiducia la maggior parte delle volte purtroppo viene a mancare.
Cosa non fare mai: Tenere accesi i cellulari a: messe, funerali, battesimi, cresime, matrimoni, convegni, presentazioni, cinema, teatri, ospedali, cene e colazioni con amici, briefing, brainstorming, workshop, meeting a meno che non siate un sottoposto che deve dire sempre “sì, pronto” a un capo.
Gran parte dei nostri sforzi derivano dal lavorare non per il piacere di farlo, ma per farci apprezzare dagli altri. È incredibilmente frustrante tutto ciò: c’è sempre qualcuno da assecondare, da soddisfare, da non deludere, da cui ottenere un riconoscimento. Siamo così concentrati sugli altri che ci dimentichiamo di noi stessi. O meglio, ci sentiamo gratificati dal ricevere il premio, pensiamo sia quella la ragione della nostra vita. Rivolti continuamente verso l’esterno, in attesa di sentirci dire quanto siamo bravi, rimettiamo al volere e ai capricci dell’altro la valutazione della nostra persona.
Ti guardano con il loro sorrisetto beffardo, dall’alto in basso. Ti giudicano. Sorridono. Si credono…
La gelosia è prima di tutto insicurezza.
Non faccio mai niente per secondi fini. Faccio quello che mi va di fare e…
Tutto ha una fine, prima o poi anche la fiducia la maggior parte delle volte purtroppo viene a mancare.
Cosa non fare mai: Tenere accesi i cellulari a: messe, funerali, battesimi, cresime, matrimoni, convegni, presentazioni, cinema, teatri, ospedali, cene e colazioni con amici, briefing, brainstorming, workshop, meeting a meno che non siate un sottoposto che deve dire sempre “sì, pronto” a un capo.
Gran parte dei nostri sforzi derivano dal lavorare non per il piacere di farlo, ma per farci apprezzare dagli altri. È incredibilmente frustrante tutto ciò: c’è sempre qualcuno da assecondare, da soddisfare, da non deludere, da cui ottenere un riconoscimento. Siamo così concentrati sugli altri che ci dimentichiamo di noi stessi. O meglio, ci sentiamo gratificati dal ricevere il premio, pensiamo sia quella la ragione della nostra vita. Rivolti continuamente verso l’esterno, in attesa di sentirci dire quanto siamo bravi, rimettiamo al volere e ai capricci dell’altro la valutazione della nostra persona.
Ti guardano con il loro sorrisetto beffardo, dall’alto in basso. Ti giudicano. Sorridono. Si credono…
La gelosia è prima di tutto insicurezza.
Non faccio mai niente per secondi fini. Faccio quello che mi va di fare e…