Salvatore Coraggio – Sport
Giocare a calcio per me significa felicità.
Giocare a calcio per me significa felicità.
L’ebrezza di una corsa in moto è ritrovarsi ancora vivi alla meta.
C’e più tempo a rifarsi da una sconfitta che tempo a gustarsi la vittoria…
Quel giorno, dopo essere salito sul podio del vincitore, passai davanti alla tribuna d’onore per rientrare negli spogliatoi. Il cancelliere tedesco mi guardò, si alzò in piedi e mi salutò con un cenno della mano. E io feci altrettanto. Penso che gli scrittori mostrarono del cattivo gusto nel criticare l’uomo del momento in Germania.
Non sono molti i giocatori che vengono ricordati per il loro soprannome. Beh, io modestamente sono uno di quelli. E la cosa, lo ammetto, mi fa molto piacere. Soprattutto se si considera che Ringhio me lo sono guadagnato con le prestazioni nel Milan, la mia squadra del cuore, la squadra per cui ho sempre tifato prima ancora di possedere i lumi della ragione.
È vero, abbiamo perso, ma non posso proprio amputare niente ai miei ragazzi.
Oppiomani e nuotatori avevano la medesima tendenza a considerarsi degli esseri solitari, remoti, superiori alle menti ottuse e convenzionali; le descrizioni delle loro esperienze si avvicinano a quelle di chi ha appena esplorato un territorio ignoto, e ritorna per stupirci con le sue scoperte… Era come se l’acqua, similmente all’oppio, innalzasse i nuotatori a un’esistenza di livello superiore, garantendo loro un rifugio dall’odiata vita di tutti i giorni.