Salvatore Currò – Accontentarsi
Chiamiate (chiamiamo) princìpi le scuse per la debolezza nell’operare un male desiderato.
Chiamiate (chiamiamo) princìpi le scuse per la debolezza nell’operare un male desiderato.
Nella vita c’è chi si accontenta di quel che passa il convento e chi, invece, di quel che passa col vento.
Mi guardo dentro e sento il mio essere reclamare che venga rotto il silenzio che mi sono imposta negli anni. Per paura mi sono rifugiata in me stessa, negandomi la possibilità di esistere come donna, continuando a risplendere come madre. Io, anni passati a dare, anni svaniti nel nulla ormai. Ho soddisfazioni come genitore single, ma come donna, come persona nulla. Il vuoto. E tutte le sere mi rifugio nel mio silenzio, accompagnata da una notte che spero sempre passi presto, per rivedere la luce del domani, in attesa che il tempo passi e mi porti via con sé.
La vita è un lungo racconto per fortuna! Ognuno ha la propria penna per scrivere…
Ci sono piaceri per tutte le condizioni; limitate i vostri desideri, misurate le vostre forze, starete bene qui o starete male dappertutto.
Prima si ambiva al meglio, ora al meno peggio. Che differenza.
Mi tengo ciò che ho, prendo quel che merito e butto via le cose inutili.