Salvatore Riggio – Dillo in quattro parole
L’odio è cieco.
L’odio è cieco.
A stupirmi vorrei te.
La felicità, la gioia e l’allegria sono molto più insensibili in confronto alla tristezza, al dolore e alla sofferenza.Tendiamo a sentire più l’agonia dei secondi in confronto al benessere dei primi; come se quest’ultimi fossero tenue nebbia al mattino che si dissolvono in pochi attimi.La felicità, la gioia e l’allegria sono come tratteggiati sulla sabbia mentre la tristezza, il dolore e la sofferenza vengono scolpite nella roccia. Tendiamo ricordare più i secondi che i primi; come se per quest’ultimi soffrissimo d’una sorta d’amnesia, slavate via dalla sabbia al passaggio della schiuma, dalle onde del tempo e dal continuo suo peregrinare. Mentre i secondi son come sassi lanciati al cuore e si depongono sull’anima appesantendola ogniqualvolta il loro ricordo torna a farci visita, visita poco gradita.
Col senno di poi…
Talvolta penso che due cuori sani difficilmente conviveranno assieme senza ostacolarsi.Ho l’impressione che almeno un cuore dei due debba essere spezzato per accogliere l’altro in sé senza essere d’intralcio.O forse è meglio ancora due cuori spezzati che si incastrano a vicenda per diventare tutt’uno e battere all’unisono?
Weekend piovoso; umore uggioso.
Dillo con un bacio.