Salvatore Salvax Calabrese – Vita
Cosa c’è più effimero della vita se non la vita stessa che sei costretto a vivere?
Cosa c’è più effimero della vita se non la vita stessa che sei costretto a vivere?
Se facciamo del cuore degli altri la nostra casa sta a loro stabilire quanto possiamo restare.
Davvero credete che questo mondo sia nostro? Oggi gioiamo per ciò che ci dà domani piangiamo per ciò che ci toglie. Quando non è vero il contrario. Possiamo solo chinare la testa e guardare avanti. Se solo ci azzardiamo a voltarci e proviamo a rivivere il passato rischiamo il risucchio nostalgico. Possiamo armarci di positività e ottimismo ma l’artiglieria pesante della vita sorride di compassione. Possiamo credere di avere in pugno il nostro destino ma sappiamo che non è così, siamo schiavi della vita, prova ne sono le note di blues che ci accompagnano, parentesi di consapevolezza.Amo la vita! Serenamente apro e chiudo con attenzione le mie parentesi e coltivo il mio giardino convinto che del resto l’incoscienza, non è in assoluto una cattiva compagna di vita.
È importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita.
La vita la devi colorare soprattutto nell’anima, altrimenti i tuoi colori si scioglieranno alla prima pioggia del tuo tempo.
Si deve ammettere che hanno ragione i poeti di scrivere di persone che amano senza sapere, o che sono incerte se amano, o che pensano di odiare quando effettivamente amano. Sembra, quindi, che le informazioni ricevute dalla nostra coscienza che cercano la vita erotica siano particolarmente soggette all’incompletezza, lacunose o false.
Mentre percorriamo questo interminabile deserto di dolore, silenzio e violenza, impariamo nel nostro futuro a vivere e ad accettare, la vita e la morte, a piccoli passi.