Salvatore Salvax Calabrese – Vita
La mia vita è come un fast food, gente che entra, in un attimo si nutre e senza pagare poi mi lascia i piatti da lavare.
La mia vita è come un fast food, gente che entra, in un attimo si nutre e senza pagare poi mi lascia i piatti da lavare.
Quando si pensa troppo al passato o al futuro, ci si scorda di vivere il presente: si vive come se non si dovesse mai morire, e si muore senza mai aver vissuto.
Colui che non incontra immediatamente fiducia continui a camminare sulla sua strada senza farsi prendere né dall’ira né dallo scoraggiamento. E soprattutto non cerchi di ottenere credito a tutti i costi deviando dal giusto.
Innanzi a me una sediaFili spinati le danzano intornoscintille o lacrime quelle ch’io vidinon saprei dir di quale razza fossero.
La vita è un’instabile, zoppicante danza ballata su una barcollante altalena che oscilla sull’asse di una dialettica continua mantenuta da due corde sfilacciate: boh e mah!
Fanno presto a dirti “fidati”, e spesso dal farlo al rimetterci il passo è breve. Fanno presto a dirti “io ci sono”, ma poi quando stai male quanti ci sono veramente? Fanno presto a giudicare e criticare le tue scelte, ma dove stavano loro quando vivevi il periodo precedente ad esse e che ti ha poi condotto a farle? Fanno presto ad aprire la bocca ma quando poi sei tu che stufa di tutto questo decidi di dire la tua, ecco che “apriti cielo e spalancati terra” perché non ti dovevi permettere! E a voi invece, il permesso di potervelo permettere, chi ve lo ha dato!?
Puoi tu domandare ad un infelice la cui vita si spegne a poco a poco per un’insidiosa malattia, puoi tu chiedergli di troncare con una pugnalata la sorgente della vita? Il male che mina le sue forze non gli toglie nello stesso tempo il coraggio di liberarsene?