Parlava con gli animali perché diceva che solo loro sapevano ascoltarlo; camminava all’indietro perché gli piaceva tanto il tempo in cui stava che non voleva andare avanti; diceva di essere l’assessore alla felicità; di giorno lo avresti potuto vedere sorridente seduto su di una panchina ad aspettare quelli che lui chiamava i suoi vecchi amici, ma restava sempre solo e diceva che lui ancora ci avrebbe sperato; la notte lo potevi vedere fissare la luna perché era l’unica che ricambiava il suo sorriso. Dicevano che quell’uomo era pazzo, per me era semplicemente straordinario.