Sandro Pertini – Guerra & Pace
Io ero pacifista ma andai volontario in guerra [la prima guerra mondiale] perché se a combattere dovevano andare i figli degli operai e dei contadini, dovevo andarci anche io.
Io ero pacifista ma andai volontario in guerra [la prima guerra mondiale] perché se a combattere dovevano andare i figli degli operai e dei contadini, dovevo andarci anche io.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
Non credo ai conflitti di civiltà, credo alle malattie. Il fondamentalismo è una grave malattia dell’Islam come lo è stata la Santa Inquisizione per il Cristianesimo.
Non sono venuta a portare la pace, sono venuta a portare la mia spada!
Anche il più convinto degli idealisti dovrà, infine, scendere a patti con il mondo.
Anche se non ci sei più o mio colonnello l’ardore dei tuoi occhi sarà sempre davanti i miei quando dovrò combattere per difendere la mia terra.
La guerra fra i sessi è l’unico tipo di guerra in cui i nemici dormono regolarmente insieme.