Santina Campana – Anima
È meglio non avere la salute del corpo che compromettere la vita dell’anima.
È meglio non avere la salute del corpo che compromettere la vita dell’anima.
Uno sguardo parla, accarezza, bacia, fulmina, uccide, perché è l’anima che si esprime.
Ci sono persone che si incontrano da una vita e non si sono mai trovate…
L’incontrodue corpidue menti eccelsetuttoin una sola anima.
Non si può cancellare un’anima che ha deciso d’imbrattare il nostro cuore.
Ci innamoriamo per produrre la chimica della gioia di vivere, terapeutica come nessun altro farmaco, e ci ammaliamo quando vogliamo condurre, dominare o relegare nei luoghi comuni l’unico Dio che è la nostra salvezza e la nostra speranza: Eros.
Grandi spazi occupati da vite che si riducono alla fine a consumare le loro esistenze rinchiusi in una lacrima.
Uno sguardo parla, accarezza, bacia, fulmina, uccide, perché è l’anima che si esprime.
Ci sono persone che si incontrano da una vita e non si sono mai trovate…
L’incontrodue corpidue menti eccelsetuttoin una sola anima.
Non si può cancellare un’anima che ha deciso d’imbrattare il nostro cuore.
Ci innamoriamo per produrre la chimica della gioia di vivere, terapeutica come nessun altro farmaco, e ci ammaliamo quando vogliamo condurre, dominare o relegare nei luoghi comuni l’unico Dio che è la nostra salvezza e la nostra speranza: Eros.
Grandi spazi occupati da vite che si riducono alla fine a consumare le loro esistenze rinchiusi in una lacrima.
Uno sguardo parla, accarezza, bacia, fulmina, uccide, perché è l’anima che si esprime.
Ci sono persone che si incontrano da una vita e non si sono mai trovate…
L’incontrodue corpidue menti eccelsetuttoin una sola anima.
Non si può cancellare un’anima che ha deciso d’imbrattare il nostro cuore.
Ci innamoriamo per produrre la chimica della gioia di vivere, terapeutica come nessun altro farmaco, e ci ammaliamo quando vogliamo condurre, dominare o relegare nei luoghi comuni l’unico Dio che è la nostra salvezza e la nostra speranza: Eros.
Grandi spazi occupati da vite che si riducono alla fine a consumare le loro esistenze rinchiusi in una lacrima.