Sara Brillanti – Stati d’Animo
Agli specchi mi rivolto, al pensiero di un cervello mi distolgo. Se mi amassi un terzo di quanto mi odio mi chiedo solo come sarei.
Agli specchi mi rivolto, al pensiero di un cervello mi distolgo. Se mi amassi un terzo di quanto mi odio mi chiedo solo come sarei.
Tante piccole luci che si accendono, una dopo l’altra. Come tutte le emozioni che ci avvolgono, ora, ancora, sotto questo cielo che respiriamo.
Chi possiede una percezione affinata subisce una bella fregatura: si ritrova spesso a dubitare della validità delle proprie intenzioni.
Adoro la follia, ti tiene lontana la malinconia, ti porta via dalla monotonia.
Nel silenzio ascolto il sussurro dell’amore, la rabbia della tristezza. Nel silenzio trovo la compagnia della solitudine percepisco il vuoto, l’Immenso e l’Essere, nel silenzio tutto prende voce.
Alla fine ti stanchi dei doppi sensi della gente, delle sue interpretazioni e manipolazioni, delle battute poi ritratte. Di ciò che riporta ad altri e tu capisci, perché sei nata un tantino intelligente. Sei stanca perché dove non c’è alla base il rispetto non c’è un sentimento vero o sano. Ti stanchi e molli la presa. Non per cattiveria. No. Ma perché non ti fa proprio bene. E in primo luogo sei tu che conti davvero.
La negazione del mio saluto non è maleducazione, ma la più alta forma di rispetto…