Saverio Fortunato – Società
La politica è entrata nella Criminologia, anziché starsene nell’Etica.
La politica è entrata nella Criminologia, anziché starsene nell’Etica.
La pubblica opinione, un volgare, impertinente, anonimo tiranno che rende la vita deliberatamente spiacevole a chi non è contento di essere un uomo mediocre.
Al peggio non c’è mai fine, per cui teniamo il governo che abbiamo.
È assolutamente ridicolo che in una società inebriata dalla droga dell’imbecillità, si ritenga illegale e si condanni qualche disperato che cerca solo negli stupefacenti un banale antidoto contro la malvagità dell’universo.
Facile è associare i confini stabiliti dalla società alle limitazioni che noi stessi imponiamo alla nostra mente.
Abbiamo troppi vicecristi che dopo avere,per capacità o fortuna,messo “il caldo a letto” o “fieno in cascina”,scendono dal loro benestare a predicare bene con libri canzoni e parole,ma non li ho mai visti asfaltare o spianare la via del calvario di tanta gente.
Trovandosi tutti più o meno sul medesimo piano per quanto riguarda le condizioni economiche, e similmente dal punto di vista dell’intelligenza e del sapere, l’unica autorità che ispira una involontaria deferenza è quella del numero. “La fede nell’opinione pubblica”, dice Tocqueville, “diventa in quelle contrade una specie di religione, e la maggioranza è il suo profeta”.