Savino Falco – Arte
In una parola ci può essere il mondo, ma in una immagine c’è l’universo!
In una parola ci può essere il mondo, ma in una immagine c’è l’universo!
Da Dio ho ricevuto in dono l’unico strumento per poter sopravvivere: l’arte.
Un’opera d’arte non è un essere vivente che cammina o corre, è la creazione di una vita che fa scaturire una reazione.Per alcuni è un miracolo della mano dell’uomo.Per alcuni è un miracolo della mente.Per qualcuno è un miracolo della tecnica.Per qualcuno conta quanto sia reale.Per qualcuno conta quanto sia trascendente.È come la Quinta Sinfonia: suggerisce un sentimento che riconosce solo chi l’ha provato almeno una volta e lo sta ricercando.Lo conosce ma vuole risentirlo.Lo conosce ma vuole rivederlo.Un’opera d’arte rivela che la natura non può fare ciò che fa l’uomo.
Sergio Bonelli ha creato una rete infinita di collegamenti tra i suoi sogni e quelli dei lettori.
L’arte è quella maestra che ci insegna il mestiere di Dio.
Se si parla di pittura sono d’obbligo Magritte, Permeke e, subordinatamente, Topor. Da evitare Picasso, e persino Pollok, forse anche Rauschenberg e Wahrol. Ammessi invece Kandinsky e Klee; semmai un patetico ricordo di Cy Twombly del periodo romano. Ottimo è, per l’Ottocento, confessare un debole per De Nittis e Boldini, persino per Michetti, e ovviamente per Fattori. Si va sempre bene ora con Boccioni, Balla, il primo Carrà. Fra gli scultori, con Moore non si sbaglia mai; glissare su Manzù e semmai ostentare una qualche nostalgia per Medardo Rosso. Se si parla di musica, evitare gli ovvi entusiasmi per Bach, Beethoven, Mozart; Debussy è sempre ottimamente quotato. Con Mahler si va sul sicuro. Ma Schonberg, la dodecafonia, e persino Nono sono argomenti rischiosi, meglio evitare. Ora si è invece tranquilli con Respighi. All’ovvio Verdi è sempre preferibile Donizetti, se non addirittura Puccini. Con Rossini non si sbaglia mai.
Amo farti le foto perché il mio modesto obbiettivo può catturare quella bellezza immonda, che…