Sebastiano Borsatti – Vita
Il mio cuore batte con lo stesso ritmo della lavatrice, evidentemente è anch’esso una centrifuga di panni sporchi.
Il mio cuore batte con lo stesso ritmo della lavatrice, evidentemente è anch’esso una centrifuga di panni sporchi.
Col tempo ho imparato a pensare a me stessa, non sono diventata menefreghista, ho semplicemente capito che non posso occuparmi degli altri se prima non mi occupo di ciò che serve a me per essere serena, ho capito che non posso essere pronta per tutto e tutti, che anche io ho i miei problemi e devo risolverli, ho capito che non tutti sono come me e si affidano agli altri, ma è necessario pensare se questi “altri” hanno la capacità e possibilità di aiutare. Ho voluto scegliere me stessa per poter avere la forza di essere una spalla, ma questa spalla alle volte cede e questo non è egoismo, ma consapevolezza di non poterci essere.
Sembra facile voltare pagina o dire che il tempo risana le ferite, ma le cicatrici restano e le pagine scritte rimangono.
La materia non è la realtà ma ne è soltanto la scorza.
L’immortalità si ottiene solo da morti.
Mi domando sempre come possa la gente gioire delle sconfitte altrui. Mi domando come possa la gente sorride di fronte all’infelicità di altri. Mi domando anche poi quando sono loro a passarci come per quale cazzo di motivo piangono domandandosi come mai sono soli ad affrontare tutto ciò!
Un uomo nell’ingegno, nella semplicità, un bambino.