Serena Cerullo – Tempi Moderni
Cartesio diceva: “Penso dunque sono”, con internet siamo passati a: “penso dunque condivido” e infine con Facebook: condivido dunque non ho bisogno di pensare. Si chiama (d)evoluzione.
Cartesio diceva: “Penso dunque sono”, con internet siamo passati a: “penso dunque condivido” e infine con Facebook: condivido dunque non ho bisogno di pensare. Si chiama (d)evoluzione.
Alla massa di parole retoriche, senza senso né valore, preferisco il silenzio delle mie idee; immagini scritte su fogli bianchi con inchiostro nero indelebile, nate dall’amore tra solitudine e ascolto.
È un vero dispiacere vedere che, nonostante ci sia un livello di cultura bassissimo, le persone non fanno niente per migliorare il loro stato. Prendiamo Facebook: la gente continua a commentare post senza soffermarsi a leggere i commenti degli altri, i pochi che lo fanno si ritrovano a leggere commenti senza senso, dove ognuno scrive per se stesso, che bella soddisfazione.
Il futuro era meglio prima…
Viviamo in un periodo in cui la fantasia è un bene che non tutti possono permettersi, poiché in pochi conservano ancora gli occhi dell’infanzia.
Senza materia non c’è tempo e il tempo è la materia che si trasforma.
Vorrei avere il tempo e l’abilità di poter cambiare “le cose” senza che queste cambino prima me.