Serena Cerullo – Tempi Moderni
Gli uomini si dividono in pezzi di carbone e diamanti; e grazie a Dio se ne trovano molti dei primi e pochi dei secondi.
Gli uomini si dividono in pezzi di carbone e diamanti; e grazie a Dio se ne trovano molti dei primi e pochi dei secondi.
C’è talmente crisi di sentimenti che la gente pur di non rischiare lascia il cuore fuori da tutto.
L’umanità geme, quasi schiacciata dal peso dei progressi che ha compiuto. Essa non si rende sufficientemente conto che il suo avvenire dipende da lei.
Non si può negare che in questo mondo virtuale ci sono degli amici reali, veri e sinceri che trasformano i cyberspazi in e-paradisi, ma non dobbiamo dimenticare che oltre la rete c’è ancora quel vecchio mondo reale di cui facciamo parte e col quale, inevitabilmente, siamo in costante relazione.
Noi siamo quelli che diciamo di voler bene poi, alla prima occasione voltiamo le spalle. Noi siamo quelli che diciamo di amare gli animali poi, andiamo nei circhi, compriamo le pellicce, mangiamo le carni. Noi siamo quelli che facciamo gli auguri di buon Natale poi, per 364 giorni ci scordiamo dell’altro. Noi siamo quelli che diciamo di tenere alla salute dei nostri figli poi, facciamo mangiare loro solo “merda”. Noi siamo quelli che parliamo di altruismo, sensibilità, sostegno poi, fuggiamo tutto questo. Noi siamo quelli che nel parlare di un sofferente esclamiamo “poverino” poi, lo incrociamo e gli neghiamo anche una semplice carezza. Noi siamo quelli che diciamo di credere in Dio fatto uomo poi, nell’incontro quotidiano con Gesù, siamo capaci di dirgli: “Non ti conosco”. Noi siamo questi.
Per molte persone la facoltà di parlare più che un dono è da considerarsi una condanna.
Questa è la civiltà: hai tutto quello che vuoi quando non ti serve.