Silvana Stremiz – Amico
Non abbiamo bisogno di un “giudice”, ma di un amico.
Non abbiamo bisogno di un “giudice”, ma di un amico.
Le cose preziose vanno strette.
Fra l’essere dovuto nascere e il dover morire c’è di mezzo una gran bella cosa: “il poter vivere”.
L’amicizia è un impegno non indifferente, è un patto che si scrive con l’anima, non implica l’essere perfetti e nemmeno vieta una rissa di “fanculo”, ma mentre il fanculo esce dalla nostra bocca, nel profondo del corpo e dell’anima vive un ti voglio bene che ha radici ben più profonde della rabbia di un momento.
Ci saranno quelle persone che avranno sempre un posto speciale nel mio cuore, quelle persone che, negli anni, hanno saputo conquistarlo e trattarlo a dovere, resteranno li in modo che io possa sentirle vicine anche se sono lontane, anche quelle che sono ormai anni luce da me, anche quelle con cui non parlo più, perché a modo loro mi hanno dato tanto, e per me le persone non si cancellano con uno schiocco di dita.
La verità non ha bisogno di schieramenti, di subdoli alleati, la verità ha bisogno di tempo, perché alla fine le bugie inciampano nella verità, perché devono affrontare troppi ostacoli: quelli della memoria, le distorsioni degli eventi, e spesso s’incartano da soli fra una bugia e l’altra. Le bugie vivono sempre da incazzate perché non hanno la trasparenza della sincerità e devono combattere ogni “lurido” secondo per dimostrare la loro presunta innocenza agli altri.
Chi ha un vero amico può dire di avere due anime.