Silvana Stremiz – Comportamento
I Ma e i Se sono rimpianti del cuore, ma se ad ogni “ma” e ad ogni “se” sappiamo dare una ragione che non sia rimpianto ma consapevolezza, tutto diventa solo liberazione.
I Ma e i Se sono rimpianti del cuore, ma se ad ogni “ma” e ad ogni “se” sappiamo dare una ragione che non sia rimpianto ma consapevolezza, tutto diventa solo liberazione.
Godiamoci con calma, questa buona nuova, affrontiamo serenamente questo nuovo dolore. La nostra calma ci farà gioire oppure patire, senza però lasciarsi sopraffare.
Nessuno può permettersi di giudicare le nostre scelte.Giuste o sbagliate che siano, andrebbero solo rispettate, seppur non condivise.Sono nostre e tali devono rimanere, altrimenti sarebbero altrui.
Nelle mani dell’avido i colori dipingono la miseria, nelle mani del generoso affrescano arcobaleni su nel cielo, ma né l’avido e né il generoso sanno che artefici di quei colori sono le officine dei loro cuori, che riflettono fedeli al vero le sfumature della loro essenza.
Con certe persone, ci vorrebbero delle catene “speciali” per legare la mia pazienza.
Cosa non fare mi: tentare di comprare qualcuno. Quelli che si comprano sono come le donne che si danno, si capisce alla prima occhiata.
Ho sentito la Tua mancanza per un po’, accade così quando se ne va chi credi amico. Poi un giorno hai smesso di far parte dei miei pensieri ed ho smesso di sentirti parte del mio cuore. È stata una vera liberazione non percepire più la Tua presenza. I ricordi hanno abbracciato quell’unica “Fotografia Vera”, quell’unico momento autentico “vissuto” tra un caffè e l’altro, bevuti insieme con grande ipocrisia. La fotografia di quel momento in cui mi voltavi le spalle ignorandomi, abbracciando chi per Te contava davvero, ha offuscato tutte le altre scattate insieme, ha dato il sapore vero ad ogni caffè. Perché la verità si sovrappone sempre ad una “bugia”. Sì, ho sentito la Tua mancanza per molto tempo, per troppo tempo, ed oggi gioisco a non averti più nella mia vita. Perché ho la certezza che io non ero per te quello che pensavo e per fortuna Tu hai smesso di esistere per me e in me.
Godiamoci con calma, questa buona nuova, affrontiamo serenamente questo nuovo dolore. La nostra calma ci farà gioire oppure patire, senza però lasciarsi sopraffare.
Nessuno può permettersi di giudicare le nostre scelte.Giuste o sbagliate che siano, andrebbero solo rispettate, seppur non condivise.Sono nostre e tali devono rimanere, altrimenti sarebbero altrui.
Nelle mani dell’avido i colori dipingono la miseria, nelle mani del generoso affrescano arcobaleni su nel cielo, ma né l’avido e né il generoso sanno che artefici di quei colori sono le officine dei loro cuori, che riflettono fedeli al vero le sfumature della loro essenza.
Con certe persone, ci vorrebbero delle catene “speciali” per legare la mia pazienza.
Cosa non fare mi: tentare di comprare qualcuno. Quelli che si comprano sono come le donne che si danno, si capisce alla prima occhiata.
Ho sentito la Tua mancanza per un po’, accade così quando se ne va chi credi amico. Poi un giorno hai smesso di far parte dei miei pensieri ed ho smesso di sentirti parte del mio cuore. È stata una vera liberazione non percepire più la Tua presenza. I ricordi hanno abbracciato quell’unica “Fotografia Vera”, quell’unico momento autentico “vissuto” tra un caffè e l’altro, bevuti insieme con grande ipocrisia. La fotografia di quel momento in cui mi voltavi le spalle ignorandomi, abbracciando chi per Te contava davvero, ha offuscato tutte le altre scattate insieme, ha dato il sapore vero ad ogni caffè. Perché la verità si sovrappone sempre ad una “bugia”. Sì, ho sentito la Tua mancanza per molto tempo, per troppo tempo, ed oggi gioisco a non averti più nella mia vita. Perché ho la certezza che io non ero per te quello che pensavo e per fortuna Tu hai smesso di esistere per me e in me.
Godiamoci con calma, questa buona nuova, affrontiamo serenamente questo nuovo dolore. La nostra calma ci farà gioire oppure patire, senza però lasciarsi sopraffare.
Nessuno può permettersi di giudicare le nostre scelte.Giuste o sbagliate che siano, andrebbero solo rispettate, seppur non condivise.Sono nostre e tali devono rimanere, altrimenti sarebbero altrui.
Nelle mani dell’avido i colori dipingono la miseria, nelle mani del generoso affrescano arcobaleni su nel cielo, ma né l’avido e né il generoso sanno che artefici di quei colori sono le officine dei loro cuori, che riflettono fedeli al vero le sfumature della loro essenza.
Con certe persone, ci vorrebbero delle catene “speciali” per legare la mia pazienza.
Cosa non fare mi: tentare di comprare qualcuno. Quelli che si comprano sono come le donne che si danno, si capisce alla prima occhiata.
Ho sentito la Tua mancanza per un po’, accade così quando se ne va chi credi amico. Poi un giorno hai smesso di far parte dei miei pensieri ed ho smesso di sentirti parte del mio cuore. È stata una vera liberazione non percepire più la Tua presenza. I ricordi hanno abbracciato quell’unica “Fotografia Vera”, quell’unico momento autentico “vissuto” tra un caffè e l’altro, bevuti insieme con grande ipocrisia. La fotografia di quel momento in cui mi voltavi le spalle ignorandomi, abbracciando chi per Te contava davvero, ha offuscato tutte le altre scattate insieme, ha dato il sapore vero ad ogni caffè. Perché la verità si sovrappone sempre ad una “bugia”. Sì, ho sentito la Tua mancanza per molto tempo, per troppo tempo, ed oggi gioisco a non averti più nella mia vita. Perché ho la certezza che io non ero per te quello che pensavo e per fortuna Tu hai smesso di esistere per me e in me.