Silvana Stremiz – Libri
Un libro è un po’ come un figlio: nasce dalle nostre emozioni, dal nostro cuore.
Un libro è un po’ come un figlio: nasce dalle nostre emozioni, dal nostro cuore.
A volte era così facile dimenticare che baciavo un vampiro. Non perché il suo aspetto fosse comune o umano – nemmeno per un secondo riuscivo a dimenticare che tra le braccia stringevo qualcuno che era più un angelo che un uomo – ma perché Edward trasformava in una cosa dal nulla il fatto che le sue labbra fossero sulle mie, sul mio viso e sul mio collo. Diceva che il mio sangue ormai non era più una tentazione, che il timore di perdermi aveva neutralizzato ogni brama. Eppure sapevo che l’odore del mio sangue lo faceva ancora soffrire, gli bruciava ancora la gola come se respirasse fuoco.Socchiusi gli occhi e vidi i suoi fissi sul mio viso. Era assurdo quando mi guardava così. Come fossi il premio anziché la vincitrice, sfacciatamente fortunata.
Prima di allora, tutti i cloni – o studenti, come preferivamo chiamarvi noi – esistevano soltanto per rifornire la scienza medica. All’inizio, dopo la guerra, è ciò che rappresentavate per la maggior parte delle persone. Degli oggetti indistinti in una provetta per i test. Ecco perché collezionavamo i vostri lavori. Selezionavamo i migliori e allestivamo delle mostre. Nei tardi anni Settanta, all’apice della nostra influenza, organizzavamo grandi eventi in tutto il paese. Alla presenza di membri del gabinetto, vescovi, ogni genere di gente famosa. C’erano discorsi, imponenti raccolte di fondi. “Ecco, guardate! – ripetevamo. – Guardate queste opere! Come osate dire che questi bambini non sono esseri umani esattamente come noi?”
“[…] Quelle vaghe impronte sull’erba, andavano verso la casa o ne tornavano?””Impossibile dirlo. Non erano delineate.””Un piede grande o piccolo?””Non si distingueva.”Holmes ebbe un’escamazione di impazienza.”Da allora, ha piovuto a catinelle e il vento sembrava un uragano”, disse. “Ora, saranno ancora più difficili da decifrare del mio palinsesto. Bè pazienza! Cosa ha fatto, Hopkins, dopo essersi accertato di non aver accertato niente?”
Se si desidera cambiare ciò che è, in ciò che dovrebbe essere, si cessa di comprendere.
È passione quando vorresti possederla ed amarla in tutti i luoghi e modi immaginabili possibili, ma è amore solo se mentre la “possiedi”, lo farai con la passione e l’amore dell’anima.
Quello che ieri era amore, possiamo scoprire domani essere stato un abbaglio.