Silvana Stremiz – Libri
Un libro è un po’ come un figlio: nasce dalle nostre emozioni, dal nostro cuore.
Un libro è un po’ come un figlio: nasce dalle nostre emozioni, dal nostro cuore.
La piccola Giada piangeva piano piano a lacrime grosse, senza singhiozzi. Io potevo solo piangere con lei: non certo uscir fuori dal nido d’ombra che mi custodiva e difenderla con dita scarnite dal passato, con voce fievole come il pigolio d’un merlo appena nato.Ci sarebbe voluto il rombo del tuono che fa tremare i vetri delle finestre, i fulmini ci sarebbero voluti, saette accecanti nel cielo scuro, gonfio di pioggia.Ma guardavo e ascoltavo le lacrime di Giada: era pur qualche cosa, questo condividere del cuore, senza sussulti, senza furori, quieta, apatica presa di coscienza che ancora accadeva ciò che da sempre era accaduto, quello che é orrore nella tenebra. (da “Le farfalle”)
E se anche fare due volte lo stesso sogno è impossibile, io mi ricorderò del nostro. Per sempre.
E rabbia e disperazione, e voglia di non essere lì, di non credere ai propri occhi centuplicano le sue forze. Spalanca la porta scaraventandolo per terra. Entra nel salotto come una furia. E i suoi occhi vorrebbero essere ciechi piuttosto di vedere quel che vedono. La porta della camera da letto è aperta. Lì, tra le lenzuola scomposte, con una faccia diversa, irriconoscibile a lui che l’ha vista mille volte, c’è lei. Si sta accendendo una sigaretta con aria innocente. I loro occhi si incontrano, e in un attimo qualcosa si rompe, si spegne per sempre. E anche quell’ultimo cordone ombelicale d’amore vien reciso e tutti e due, guardandosi, urlano in silenzio, piangendo a dirotto…
Se io ti dico che sei un fallito, mi devi dimostrare che mi sbaglio. Se io ti dico che sei una grande persona, non devi sentirti pienamente soddisfatto. Altrimenti penserai che basti così, che quello sia il tuo limite, invece devi sempre andare avanti, fino a quando non trovi un muro, e se puoi, perché non sfondare anche quel muro!?
Bisogna saper vivere l’intensità di ogni attimo con l’entusiasmo di un bambino e non aver paura dei temporali della vita. Perché proprio in mezzo ad una tempesta “nasce” l’arcobaleno più bello.
Dio quanti sbagli in questa vita… potremo mai riscattarci?