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  • Emiliano Ripanucci – Libri

    Lo scrivere è un ragno che tesse la sua tela, è un colore che si fonde nella pittura del mondo. Scrivere è un sacerdote che celebra il suo credo, è il suono di un violino che vibra nell’aria. Scrivere è una stella morta che vaga nello spazio ma pur sempre parte del cosmo. Lo scrivere è Dio che muove la tua mano, in quanto creatore unico della vita. Lo scrivere è la tua realtà, nuda, negli occhi altrui. Scrivendo mi denudo dei miei pensieri. Ma indosso l’abito dei miei sogni, attraverso lo scrivere della mia anima.

  • Stephen King – Libri

    Credo ci fosse un motivo per cui nell’anno di Gates Falls del 1966 fui eletto Clown del corso. Sbattei i tacchi ed eseguii un discreto saluto in stile inglese, di quelli con il palmo della mano totalmente rovesciato in avanti. “Signorsì, signore! ” esclamai. Ci furono una risata nervosa da parte degli spettatori, un verso gruttuale di Ronnie, un sogghigno da parte di Skip. Quest’ultimo guardò Dearie stringendosi nelle spalle, inarcando le sopracciglia e aprendo le braccia. Vedi come va a finire, diceva il suo gesto. Comportati da coglione e da coglione ti tratteranno. Nell’eloquenza, ritengo, la perfezione si raggiunge quasi sempre senza parole.Dearie guardò Skip, anche lui senza parole. Poi guardò me. Sul suo viso non c’era espressione, era quasi il volto di un cadavere, ma io rimpiansi di non aver una volta tanto tenuto per me la smargiassata. Il guaio è, per lo smargiasso nato, che nove volte su dieci il suo impulso ha già trovato sfogo prima che il cervello abbia avuto il tempo naturale anche solo di cominciare ad interporsi. Scommetto che ai tempi dell’altro ieri, quando erano intrepidi i cavalieri, più di un giullare di corte fosse finito appeso per le palle. Non è cosa che si legga in Mort d’Arthur, ma sono convinto che sia vero: vedi se ti fa ridere questa, pagliaccio del cazzo. In tutti i casi sapevo di essermi appena fatto un nemico.

  • Yi Munyol – Libri

    Voi siete stati privati dei vostri diritti e non avete saputo indignarvi. Voi vi siete sottomessi a un potere ingiusto e malvagio e non avete saputo vergognarvi… Tremo al solo immaginare che tipo di mondo sarà quello costituito da individui come voi, una volta che sarete cresciuti

  • Alice Sebold – Libri

    Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c’era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.Lo dicevo a papà e lui rispondeva: “Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È prigioniero di un mondo perfetto”.