Silvana Stremiz – Religione
Non si può parlare di fede senza includere il perdono, ma si può perdonare anche senza includere la fede.
Non si può parlare di fede senza includere il perdono, ma si può perdonare anche senza includere la fede.
Anche tu sei stato abbattuto come noi,sei diventato uguale a noi.Negli inferi è precipitato il tuo fasto,la musica delle tue arpe;sotto di te v’è uno strato di marciume,tua coltre sono i vermi.Come mai sei caduto dal cielo,Lucifero, figlio dell’aurora?Come mai sei stato steso a terra,signore di popoli?Eppure tu pensavi:Salirò in cielo,sulle stelle di Dioinnalzerò il tronodimorerò sul monte dell’assemblea,nelle parti più remote del settentrione.Salirò sulle regioni superiori delle nubi,mi farò uguale all’Altissimo.e invece sei stato precipitato negli inferi,nelle profondità dell’abisso!Quanti ti vedono ti guardano fisso,ti osservano attentamente.È questo l’individuo che sconvolgeva la terra,che faceva tremare i regni,che riduceva il mondo a un deserto,che ne distruggeva le città,che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?Tutti i re dei popoli,tutti riposano con onore,ognuno nella sua tomba.Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro,come un virgulto spregevole;sei circondato da uccisi trafitti da spada,come una carogna calpestata.
Semina la gioia nel giardino di tuo fratello; e la vedrai fiorire nel tuo.
Credo in Dio, ma non fino al punto di pensare che esista.
Potrei dirti ti amo sapendo di amarti, ma non potrei mai darti “l’amore giusto”. Così…
Il dubbio si fa più illusioni della fede.
Quando finisce un amore che non vogliamo che finisca non riusciamo mai a comprendere o vedere il perché. Non cerchiamo le nostre colpe ma le “sue”. Eppure stanno da ambe due i lati.