Silvana Stremiz – Religione
C’è chi dice che più grande è il nostro dolore, più grande ancora è la certezza che Dio è con noi. Ma lo dice quasi sempre chi non è affranto dal dolore.
C’è chi dice che più grande è il nostro dolore, più grande ancora è la certezza che Dio è con noi. Ma lo dice quasi sempre chi non è affranto dal dolore.
Tutti i malefici del mondo non bastano a trasformare il disegno di Dio da oscenità e male, a bene e virtù. Mangiando il bene che si uccide, solo l’apparenza può cambiare, ma non la natura. Nella tristezza di quello che passa e più non torna, si possono solo vedere macerie e morte, tra le mura luminose, un regno esteriormente saldo, ma c’è una diafana sostanza appena sotto l’apparenza forte, e vani canti verso il cielo culla della morte sotto la terra della nuova razza.
Sii con Dio come l’uccello che sente tremare il ramo e continua a cantare perché sà di avere le ali.
Si dice che ognuno ha la sua croce. Ma non si dice che alcune croci sono troppo pesanti per chiunque da portare.
È male lasciarsi tanto assorbire dalla legge divina da dimenticare la legge umana. La morte appartiene a Dio soltanto. Con quale diritto gli uomini si valgono di una cosa sconosciuta?
Mio Dio, dammi la “serenità” di accettare le cose che non posso cambiare e il “coraggio” di cambiare le cose che posso cambiare.
Le parole dette spezzano sempre qualcosa.