Silvana Stremiz – Ricordi
Spesso i nostri sogni e ed i nostri incubi portano “lo stesso nome”.
Spesso i nostri sogni e ed i nostri incubi portano “lo stesso nome”.
Una delle parole più interessanti, è “buco”. Ha dei significati e delle logiche diverse, o simili, in praticamente tutte le dottrine: ogni parte della scienza, inclusa la fisica e la matematica, architettura, religione, filosofia, medicina/anatomia, usato nella sua forma volgare per sfottere, o per andare da qualche parte. Un buco è il cerchio destino, è arte se è perfetto, ha due parti, entrambe di nature diverse, quella dell’ombra e della luce. Per qualcuno era stato il segnale di ingresso, tanto tempo fa, il modo per scoprire di aver attraversato la soglia, ed essere entrato in un nuovo universo, anche se questo fa parte di una scienza singolare ed unica, il sogno.
Sono con te nei sorrisi che fai e nelle lacrime che dagli occhi scendono sul tuo viso. Sono con te anche nell’assenza di me; cercami in ogni parola che ti ho dedicato e mi troverai.
Quando ho un ricordi brutto, mi viene da star male.
I ricordi, per me scrittore, sono spirali inesauribili e taglienti: il passato non esiste nel mio cervello sanguinolento.
Non è il cristianesimo a renderci buoni o capaci di perdonare; ma è il tipo di persona che noi siamo e renderci capace.
Eutanasia non è eutanasia quando si muore con dignità in modo naturale.