Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Voglio credere che in un modo o l’altro ogni “vuoto” si possa riempire.
Voglio credere che in un modo o l’altro ogni “vuoto” si possa riempire.
La pioggia porta via le ultime danze dell’estate, i colori cominciano a spegnersi col grigio del cielo, gli ultimi giorni passati si tramutano in ricordi che si fanno spazio nell’oscura stanza del tempo.
Un’emozione non condivisa è spoglia di ogni logica razionale e irrazionale, sarebbe come suonare la melodia perfetta davanti a un pubblico di sordi.
Il sapore di una giornata trascorsa sta per scivolarmi addosso. Tra poco al posto di quella maestosa luna in cielo, vedrò spuntare l’alba. L’alba inebrierà i miei occhi e solo allora avrò la certezza di sentirmi davvero viva. Sono giorni che contemplo questa bellezza, giorni che penso a quanto una cosa così semplice, così colorata, possa riuscire davvero a farti strappare un sorriso e a farti dire: “Caspita, che bello!”.
La vita mi ha insegnato a non preoccuparmi eccessivamente, le cose che accadono devono essere affrontate con pazienza, la fretta e la collera non aiutano nessuno. I dolori mi hanno fortificato, le delusioni mi hanno dato occhi più acuti, la fede mi dà potenza oltre ciò che è normale, nemmeno la morte mi fa paura!
Si muore non una, ma mille volte quando a ferire è la mano che prima stringeva la tua.
Mi piacciono i piccoli gesti fatti sottovoce, quelli che restano nell’intimità di un attimo. Si leggono negli sguardi, nelle piccole movenze delle labbra e non si perdono mai, perché chi li sa cogliere li afferra e li trattiene nel cuore. Mi piacciono le piccole promesse, quelle “stupide”, quelle che fai anche al mattino, quando dietro un semplice abbraccio dici “a stasera”. Mi piace la quotidianità vissuta in una semplicità che fa del mio tempo una splendida certezza.