Silvana Stremiz – Tristezza
Lascia che il dolore maturi il suo tempo. Cadrà a terra come le foglie d’autunno. Il vento lo spazzerà via e l’inverno lo congelerà, lasciando spazio a una nuova primavera…
Lascia che il dolore maturi il suo tempo. Cadrà a terra come le foglie d’autunno. Il vento lo spazzerà via e l’inverno lo congelerà, lasciando spazio a una nuova primavera…
Se solo potessi cancellare anche il suo dolore, lo farei. Farei qualsiasi cosa. E non desidero niente di più che baciare ogni sua singola cicatrice, baciare e cancellare quegli anni orrendi di abbandono. Ma so di non poterlo fare.
Non ti devi disperare quando ti sembra che una cosa sia nata male fin dall’inizio, perché c’è pur sempre la possibilità che vada ancora peggio.
Per comprendere il dolore che abbiamo “donato”, basterebbe a volte pensare un po’ meno a sé.
La tristezza mura l’anima del cuore che, assetata d’amore, perisce nel suo dolore.
Se stiamo trascinando il noi non stiamo amando, stiamo compatendo, sopportando, accentando, subendo, ma non amando.
Non so che cos’ho, ma so esattamente cosa non ho. E sono sicura che non è una cosa.
Se solo potessi cancellare anche il suo dolore, lo farei. Farei qualsiasi cosa. E non desidero niente di più che baciare ogni sua singola cicatrice, baciare e cancellare quegli anni orrendi di abbandono. Ma so di non poterlo fare.
Non ti devi disperare quando ti sembra che una cosa sia nata male fin dall’inizio, perché c’è pur sempre la possibilità che vada ancora peggio.
Per comprendere il dolore che abbiamo “donato”, basterebbe a volte pensare un po’ meno a sé.
La tristezza mura l’anima del cuore che, assetata d’amore, perisce nel suo dolore.
Se stiamo trascinando il noi non stiamo amando, stiamo compatendo, sopportando, accentando, subendo, ma non amando.
Non so che cos’ho, ma so esattamente cosa non ho. E sono sicura che non è una cosa.
Se solo potessi cancellare anche il suo dolore, lo farei. Farei qualsiasi cosa. E non desidero niente di più che baciare ogni sua singola cicatrice, baciare e cancellare quegli anni orrendi di abbandono. Ma so di non poterlo fare.
Non ti devi disperare quando ti sembra che una cosa sia nata male fin dall’inizio, perché c’è pur sempre la possibilità che vada ancora peggio.
Per comprendere il dolore che abbiamo “donato”, basterebbe a volte pensare un po’ meno a sé.
La tristezza mura l’anima del cuore che, assetata d’amore, perisce nel suo dolore.
Se stiamo trascinando il noi non stiamo amando, stiamo compatendo, sopportando, accentando, subendo, ma non amando.
Non so che cos’ho, ma so esattamente cosa non ho. E sono sicura che non è una cosa.