Silvana Stremiz – Vita
Alcuni “ottusi ottimisti” ci danno un numero elevato di possibilità per rimediare ai torti fatti.
Alcuni “ottusi ottimisti” ci danno un numero elevato di possibilità per rimediare ai torti fatti.
Non lasciare che altri decidano per te sarebbe come indossare un vestito che non ti calza perfettamente.
È vero che la vita delle persone è sacra, ma a volte vengono costrette a vivere così male che forse preferirebbero una fine veloce e dignitosa.
Voglio tornare bambino, voglio annusare la Coccoina, voglio spalmarmi il Vinavil e poi togliermelo come se fosse una pellicina. Voglio usare i pennarelli per poi avere tutte le dita piene di piccole striscette colorate. Voglio rubare la merenda ai grandi. Voglio credere che il mio soldatino si sposti all’ultimo momento e schivi il proiettile. Voglio credere che l’astronauta è un lavoro che si può fare solo di notte, perché di giorno non ci sono le stelle per atterrare. Voglio credere che un mio amico è un mio amico per sempre, e non ti tradisce mai. Ma soprattutto voglio credere che Babbo Natale il carbone te lo porta solo se sei stato cattivo.
Oltre confini di latta e pensieri di filo spinato, oltre armadi vuoti di pane e lenzuola sporche e bucate. Ci saranno fiori e giocattoli, medicine e un sorriso, montagne di dignità e valore riconosciuto alla parola uomo, ognuno pregherà il suo Dio, e i canti di mille lingue faranno sorridere gli Angeli di tutti i colori, e lacrime e risa, mischiati, saranno balsamo al dolore e la notte scenderà quieta.
Siamo tutti petali nella grandine. Aggrappati a speranze che non riescono più a resistere.
Non è tanto difficile la vita quanto il mondo e chi lo popola. Troppi pochi cuori che accolgono e tanti cuori di pietra da schivare.