Silvana Stremiz – Vita
Non contano le cose che guardiamoma quelle che “vediamo”,non contano le cose che ascoltiamoma quelle che “sentiamo”.
Non contano le cose che guardiamoma quelle che “vediamo”,non contano le cose che ascoltiamoma quelle che “sentiamo”.
Tutto ciò che imprevedibilmente geniale ha qualcosa di strabiliante.
Una serie interminabile di incroci, ecco che cos’è la vita. Incroci ai quali non vorremmo a volte fermarci, incroci nei quali spesso incontriamo persone che avremmo preferito non conoscere, o al contrario, incroci dai quali non vorremmo mai allontanarci. Una serie interminabile di incroci, ecco cosa siamo noi.
È ora di vivere la vita che ti sei immaginata.
La vita è un ballo in cui tutti siamo costretti a danzare fino all’ultimo respiro anche senza sapere o voler ballare.
L’uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell’abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d’erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d’un vascello, l’incendio d’una casa, la perdita d’una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un’altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v’è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile…
Il segreto della vita eterna? Non morire.