Silvana Uber – Libri
Se davanti a Dio desiderare la morte è peccato, odiare la vita non è forse altrettanto grave?
Se davanti a Dio desiderare la morte è peccato, odiare la vita non è forse altrettanto grave?
Lo sai che quando pronunci quelle parole che per te sono parole senza significato, la stessa cosa, per me, è un colpo mortale inflitto al cuore?
Se ami qualcuno devi dirglielo subito se no il momento passa, passa il tempo e non lo farai più.
Come se tu mi avessi teso una mano, facendomi superare il confine oltre il quale si trova la luce.
Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d’improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell’altro sei tu.(da “Oceano Mare”)
In realtà, caro ministro, lei li fa divertire perché ha paura di loro. Rumore, sempre rumore, mai il silenzio dei libri, mai. Bisogna reagire, bisogna fare qualcosa, il ministro vi inganna, piccoli miei, lo sa bene, lui, che la rivoluzione non si fomenta nel rumore, ma nel silenzio mormorante delle letture personali.
Ecco una donna la quale non si immagina che noi andiamo alla morte per lei!