Silvia Avallone – Figli e bambini
“Mamma scusami se sono sporco” “Non ti chiedo niente ma tu promettimi” “Sssh!” “Promettimi che questa è l’ultima volta che vai a fare non so cosa di notte.”
“Mamma scusami se sono sporco” “Non ti chiedo niente ma tu promettimi” “Sssh!” “Promettimi che questa è l’ultima volta che vai a fare non so cosa di notte.”
Lo sguardo di un bambino povero e infelice fa vivere il mio cuore nella miseria.
Crescere non è solo trovarsi un lavoro, costruire una famiglia, passare gli esami universitari, essere indipendenti economicamente o avere talento. Crescere è anche e soprattutto interiorizzare dei valori: il rispetto verso se stessi e gli altri, equilibrare il proprio orgoglio ammettendo i propri sbagli, capire quando è il momento di non mollare, e rassegnarsi all’evidenza di un fallimento. Ci sono tanti bambini nel mondo, che, ahimè, non ne hanno più l’aspetto: sono padri, madri, insegnanti, ingegneri, avvocati, artisti; persone spesso ammirevoli sotto molteplici aspetti, ma povere di umiltà interiore, qualità essenziale per essere considerati uomini e donne.
Sarebbe bello poter insegnare ai più piccoli a coltivare la felicità, un bambino felice sarà di sicuro un adulto sereno e pacifico.
Il miglior modo per insegnare ai propri figli il giusto comportamento è quello che si fa dando il buon esempio.
Un’adolescenza mancata, e da un giorno all’altro si ritrovò nel mondo degli adulti senza esserlo e senza gli strumenti per poterlo essere.
Una sveglia è uno strumento utile a chi non ha bambini piccoli.