Silvia Nelli – Comportamento
Dirsi “addio” è facile, metterlo in pratica molto meno facile. Purtroppo ci sono scelte che devi fare per amor proprio ma le paghi a caro prezzo.
Dirsi “addio” è facile, metterlo in pratica molto meno facile. Purtroppo ci sono scelte che devi fare per amor proprio ma le paghi a caro prezzo.
Non sarò mai un ragazzo impeccabile, con la camicia sempre perfettamente stirata. Non riuscirò a entrare in un supermercato senza neppure avere un capello fuori posto, o a non macchiare una maglietta bianca. E sapete il motivo? Perché a me non interessa essere sempre elegante, a tutti i costi. Sono felice delle mie imperfezioni, poiché essere perfetti, significa pure essere artefatti. E io, piuttosto, voglio essere me stesso, diverso nelle diverse situazioni che vivo. Io sono tante cose, in tanti modi, e non voglio limitarmi.
Cammino sempre a testa alta e quando la abbasso è solo per prestare attenzione a non calpestare la mia dignità.
Prendi due persone: una che ride e una che piange. Si sa, ridere è facile, sono capaci tutti a ridere. Anche se non si ha voglia un sorriso falso fa comodo nella vita di tutti i giorni; mentre piangere, beh, piangere… o sei un attore oppure deve esserci una motivazione valida un sentimento vero che può essere di gioia di tristezza di nervosismo di commozione di malinconia… e allora vi chiedo perché chi ride sempre statisticamente è visto meglio in un gruppo, ha più successo in amore, ha più sucesso sul lavoro, ha più successo in tante altre situazioni in genere di chi fa scappare qualche lacrima in pubblico, di chi spesso piange per un film, per un semplice gesto di vita quotidiana, per una bella o cattiva notizia? La motivazione sta in uno strano comportamento psicologico la persona umana viene attratta di più verso uno stato di felicità costante e continuativa anche se apparente e falsa… e allora in mezzo alla gente devi ridere mentre per piangere o lo fai quando sei solo o aspetti un giorno di pioggia. Triste storia!
Che strano le persone si circondano di oggetti per poi ritrovarsi nel proprio vuoto.
Solo perché sto in silenzio e non dico nulla non vuol dire che non veda, ma semplicemente non me ne frega un cavolo.
Quando quella strana e rara cosa chiamata “felicità” ti sfiora le dita… Esse riescono a suonare le più belle melodie e a comporre i bellissimi atti della vita anche senza aver mai imparato alcuna nota.