Silvia Nelli – Frasi Sagge
Non si spezzano le ali di qualcuno che ha deciso di puntare solo ed esclusivamente avanti!
Non si spezzano le ali di qualcuno che ha deciso di puntare solo ed esclusivamente avanti!
Le persone che veramente conteranno qualcosa nella vita si contano sulle dita di una mano credimi e se la prendono tutte già c’è qualcosa che non va! Perché sono veramente pochissime! Tutti pronti a giudicare, ma guardarsi sarebbe meglio a volte, e non dire mai “a” su qualcuno se poi “a” lo hai fatto anche tu almeno una volta nella vita!
Ricorda, cerca sempre l’attimo, non l’eterno, e quell’attimo diventerà eterno.
La povertà peggiore non è quella delle tasche, ma la povertà peggiore è quella dell’animo. Chi ha le tasche vuote spesso trova comunque forza e valori per andare avanti tendendo anche una mano a chi ha più bisogno di lui. Chi è povero nell’anima guarderà solo a se stesso calpestando chi l’anima può mostrarla con orgoglio.
Intellettualoidi amanti di termini vaporosi e vuoti di anima, che concepiscono frasi strutturate. Ironici come un lavandino e possessori di un senso dell’umorismo pari a quello di un feltrino perso tra batuffoli di polvere. Scrivono “ispirandosi a…” e riempiono il loro ego vantando la conoscenza di questo o quel letterato. Solitamente saccenti censori degli umani sentimenti, così banali per menti raffinate come le loro, e sono talmente convinti che il libro sia vita, che dimenticano che la vita è fuori dai libri, e che se non si confrontano con le umane miserie, fino a sprofondare talvolta anche nel patetismo, potranno conoscere mille letterati, ma non sapranno mai conoscere sé stessi.
Quando qualcuno parla e dice: “Tu sei, tu fai, tu non capisci, tu non meriti niente,” e così via. Dimostra già di avere notevoli problemi. Perché? Semplicemente perché la correttezza di una persona, la non voglia di giudicare ma di dare una semplice opinione spinge una persona a dire: “Io penso che tu sia, io penso che tu non capisca, io penso che tu meriti poco”! Ecco, infatti il vero problema di queste persone è proprio che giudicano, puntano il dito, ma non pensano!
Io? Fatta a modo mio tremenda e anche testarda direi. Forse anche un po’ stronza si, ma chi non lo è!? Non conosco perdono per certe azioni e non c’è ritorno per certi addii. Ho imparato a crescere nel dolore e adesso posso anche viverci dentro senza distruggermi.
Le persone che veramente conteranno qualcosa nella vita si contano sulle dita di una mano credimi e se la prendono tutte già c’è qualcosa che non va! Perché sono veramente pochissime! Tutti pronti a giudicare, ma guardarsi sarebbe meglio a volte, e non dire mai “a” su qualcuno se poi “a” lo hai fatto anche tu almeno una volta nella vita!
Ricorda, cerca sempre l’attimo, non l’eterno, e quell’attimo diventerà eterno.
La povertà peggiore non è quella delle tasche, ma la povertà peggiore è quella dell’animo. Chi ha le tasche vuote spesso trova comunque forza e valori per andare avanti tendendo anche una mano a chi ha più bisogno di lui. Chi è povero nell’anima guarderà solo a se stesso calpestando chi l’anima può mostrarla con orgoglio.
Intellettualoidi amanti di termini vaporosi e vuoti di anima, che concepiscono frasi strutturate. Ironici come un lavandino e possessori di un senso dell’umorismo pari a quello di un feltrino perso tra batuffoli di polvere. Scrivono “ispirandosi a…” e riempiono il loro ego vantando la conoscenza di questo o quel letterato. Solitamente saccenti censori degli umani sentimenti, così banali per menti raffinate come le loro, e sono talmente convinti che il libro sia vita, che dimenticano che la vita è fuori dai libri, e che se non si confrontano con le umane miserie, fino a sprofondare talvolta anche nel patetismo, potranno conoscere mille letterati, ma non sapranno mai conoscere sé stessi.
Quando qualcuno parla e dice: “Tu sei, tu fai, tu non capisci, tu non meriti niente,” e così via. Dimostra già di avere notevoli problemi. Perché? Semplicemente perché la correttezza di una persona, la non voglia di giudicare ma di dare una semplice opinione spinge una persona a dire: “Io penso che tu sia, io penso che tu non capisca, io penso che tu meriti poco”! Ecco, infatti il vero problema di queste persone è proprio che giudicano, puntano il dito, ma non pensano!
Io? Fatta a modo mio tremenda e anche testarda direi. Forse anche un po’ stronza si, ma chi non lo è!? Non conosco perdono per certe azioni e non c’è ritorno per certi addii. Ho imparato a crescere nel dolore e adesso posso anche viverci dentro senza distruggermi.
Le persone che veramente conteranno qualcosa nella vita si contano sulle dita di una mano credimi e se la prendono tutte già c’è qualcosa che non va! Perché sono veramente pochissime! Tutti pronti a giudicare, ma guardarsi sarebbe meglio a volte, e non dire mai “a” su qualcuno se poi “a” lo hai fatto anche tu almeno una volta nella vita!
Ricorda, cerca sempre l’attimo, non l’eterno, e quell’attimo diventerà eterno.
La povertà peggiore non è quella delle tasche, ma la povertà peggiore è quella dell’animo. Chi ha le tasche vuote spesso trova comunque forza e valori per andare avanti tendendo anche una mano a chi ha più bisogno di lui. Chi è povero nell’anima guarderà solo a se stesso calpestando chi l’anima può mostrarla con orgoglio.
Intellettualoidi amanti di termini vaporosi e vuoti di anima, che concepiscono frasi strutturate. Ironici come un lavandino e possessori di un senso dell’umorismo pari a quello di un feltrino perso tra batuffoli di polvere. Scrivono “ispirandosi a…” e riempiono il loro ego vantando la conoscenza di questo o quel letterato. Solitamente saccenti censori degli umani sentimenti, così banali per menti raffinate come le loro, e sono talmente convinti che il libro sia vita, che dimenticano che la vita è fuori dai libri, e che se non si confrontano con le umane miserie, fino a sprofondare talvolta anche nel patetismo, potranno conoscere mille letterati, ma non sapranno mai conoscere sé stessi.
Quando qualcuno parla e dice: “Tu sei, tu fai, tu non capisci, tu non meriti niente,” e così via. Dimostra già di avere notevoli problemi. Perché? Semplicemente perché la correttezza di una persona, la non voglia di giudicare ma di dare una semplice opinione spinge una persona a dire: “Io penso che tu sia, io penso che tu non capisca, io penso che tu meriti poco”! Ecco, infatti il vero problema di queste persone è proprio che giudicano, puntano il dito, ma non pensano!
Io? Fatta a modo mio tremenda e anche testarda direi. Forse anche un po’ stronza si, ma chi non lo è!? Non conosco perdono per certe azioni e non c’è ritorno per certi addii. Ho imparato a crescere nel dolore e adesso posso anche viverci dentro senza distruggermi.