Silvia Nelli – Sogno
Danzare nei sogni aiuta, ma imparare a danzare nella vita concretizza.
Danzare nei sogni aiuta, ma imparare a danzare nella vita concretizza.
Siamo l’amore di un tempo sbagliato, le persone giuste in un mondo sbagliato. Strade parallele che si incontrano e si scontrano e allo stesso tempo camminano su due lati opposti. Vite che si appartengono ma nello stesso momento ognuna percorre la sua strada. Siamo giusti ma non perfetti, siamo uniti ma divisi, vicini ma lontani… siamo e non siamo. Restare non è facile, quando ad ostacolare un “appartenersi” ci sono troppe cose. Perdersi e dimenticarsi diventando “passato” sembra inaccettabile perché volersi è ancora troppo “presente”!
Finisco sempre per fidarmi, perché quando decido di dare una possibilità a qualcuno mi sembra giusto e corretto dargli un minimo di fiducia. Resto delusa nel momento in cui non solo viene tradita, ma nel rendermi conto che non è stata nemmeno apprezzata la possibilità ricevuta. Fidarsi non è facile e ancor meno facile donarla a qualcuno. Purtroppo per capire non c’è altro modo che rischiare. E io preferisco rischiare.
Se noi pensassimo ogni tanto a quanto gli altri possano aver più bisogno di noi. A quanto possano essere più fragili e più deboli di noi, forze molte delle nostre scelte, delle nostre azioni sarebbero diverse. Se solo ogni tanto ci fermassimo e ci guardassimo intorno vedremo molte più cose di quando guardiamo solo noi stessi.
Credo in certi valori, ma soprattutto credo che il rispetto e la sincerità devono primeggiare in ogni posto, in ogni persona e in ogni rapporto! Invece trovo persone meschine, finte e opportuniste. Vedo parole buttate al vento e regalate e tanta merda vestita di buon senso! Fiera di essere “Diversa” da un mondo che non mi appartiene e non mi apparterrà mai!
Posate attenzione ai vostri sogni tante volte possono realizzarsi.
Ho visto gente povera vivere ai bordi della strada e dividere l’unico pezzo di pane con il proprio amico a quattro zampe. Ed ho visto uomini ricchi prendere a calci un povero. Ma il vero “povero” forse non era lui.