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Silvia Nelli – Sorriso

Ho imparato a sorridere veramente quando per troppo tempo la mia unica compagnia sono state le lacrime. Ho imparato cosa conta e cosa non conta quando ho perso ciò che valeva veramente. Ho capito cosa fosse il giudizio e l’opinione quando ho sentito sul mio conto storie inverosimili. Ho imparato che la cosa più bella è vivere,vivere per se stessi, con più sorrisi, con più persone vere, con meno pensieri per gli altri tutelando per primi se stessi.

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    Conosciamo individui che sono – o sono stati – spontanei, i cui pensieri, sentimenti e atti sono l’espressione di loro stessi e non di un automa. Questi individui ci sono familiari per lo più come artisti. Infatti l’artista può essere definito un individuo in grado di esprimersi spontaneamente, e proprio così lo definiva Balzac; in tal caso, anche certi filosofi e scienziati devono pure essere chiamati artisti, mentre altri che passano per essere artisti ne sono invece tanto lontani quanto un vecchio fotografo può esserlo da un pittore creativo. Ci sono poi altri individui i quali, pur non avendo la capacità – o forse semplicemente la preparazione – per esprimersi in un mezzo oggettivo come fa l’artista, possiedono la stessa spontaneità. Ma la posizione dell’artista è vulnerabile, poiché in realtà si rispetta l’individualità e la spontaneità del solo artista riuscito; se non riesce a vendere la sua arte, egli resta per i suoi contemporanei un eccentrico, un nevrotico, così come il rivoluzionario vittorioso viene poi considerato uno statista, mentre il rivoluzionario fallito non è altro che un criminale. I bambini offrono un altro esempio di spontaneità. Hanno la capacità di sentire e pensare ciò che è veramente loro; questa spontaneità si manifesta in quello che dicono e pensano, nei sentimenti che i loro visi esprimono. Se ci si chiede perché i bambini piacciono alla maggior parte delle persone, credo che la risposta, a prescindere dalle ragioni sentimentali e convenzionali, vada cercata proprio in questo carattere della spontaneità. Essa attira profondamente chiunque non sia talmente arido da aver perduto la capacità di percepirla. In realtà non c’è nulla di più accattivante e convincente della spontaneità, in chiunque la si trovi.

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    Si parla di donne ferite, tradite e deluse. Ma in realtà non fa differenza; uomo o donna che sia. Ci sono uomini sbagliati e donne sbagliate, ma ci sono uomini onesti e donne oneste. Entrambi soffrono se usano il cuore in modo onesto. Entrambi piangono e cambiano con le delusioni. Ricordiamoci di non far mai pagare a chiincontreremo “dopo” ciò che c’è stato fatto da chi abbiamo incontrato “prima”!