Silvia Nelli – Stati d’Animo
Troppe cose non capisco, ma penso di aver capito che il problema non è la mia scarsa intelligenza, ma le azioni incomprensibili degli altri.
Troppe cose non capisco, ma penso di aver capito che il problema non è la mia scarsa intelligenza, ma le azioni incomprensibili degli altri.
Mi sono abituata alla tua assenza, ma non ho ancora imparato non sentire la tua mancanza.
Dietro a un muro mi difendo, tra le pareti massicce difendo quello che ho di buono, la parte bella che è rimasta. Mi amo, mi rispetto, vivo e mi difendo dietro alle pareti, dove aspetto chi riesce ad attraversarle.
Non vivo in me stesso, ma divengo parte di ciò che mi circonda; e per me, i monti elevati sono un sentimento, ma il brusio delle città umane una tortura: vedo nulla di odioso nella natura, eccetto l’essere una maglia riluttante di una catena carnale, tra le creature collocato, quando l’anima può fuggire, e con il cielo, le vette, l’ansante pianura dell’oceano, o delle stelle, può unirsi, e non invano.
Una porzione della maschera che indossano gliela cuci addosso tu; noi osserviamo gli uomini per come siamo, raramente per come sono.
Ti trovi ad affrontare, reggere e camminare accanto al dolore, ad allargare le spalle per poter sorreggere un peso grande a volte troppo, e qui ti annulli per potere andare avanti, sapendo che avanti è una parola inutile.
Ovunque ti giri trovi persone insoddisfatte, della vita, dei rispettivi partner, dei figli, dei genitori, degli amici, del lavoro, della casa, auto, cellulare, computer, tv, eccetera. Sommando tutte queste cose in teoria si possiede un patrimonio. Allora da dove proviene tutta questa insoddisfazione?