Silvia Nelli – Stati d’Animo
Guarda preferisco qualcuno vestito di stracci, simpatico, alla mano e sempre pronto allo scherzo che mezze persone leccate, con la puzza sotto al naso piene di se, che sanno solo dire: “io ho, io sono, io faccio, io so”!
Guarda preferisco qualcuno vestito di stracci, simpatico, alla mano e sempre pronto allo scherzo che mezze persone leccate, con la puzza sotto al naso piene di se, che sanno solo dire: “io ho, io sono, io faccio, io so”!
Non sono vendicativa, ma se solo ti permetti di toccare la mia famiglia. Sei “finito. Diventerò l’incubo della tua vita!
I sentimenti non sono merce da esporre, ma da custodire.
Nella mia vita voglio sorrisi e allegria, persone valide e capaci di distinguere il serio dal superficiale, ma soprattutto voglio una vita vissuta nel pieno diritto di poter scegliere dove, come e con chi stare!
Ho imparato a trovare dentro di me le misure e le ragioni del mio vivere. Ho capito che devo volere ciò che sarò, non posso più vivere per compiacere qualcuno, obbligandomi ad essere quella che non sono.
Oggi in giardino c’è festa, cinguettano gli uccellini, volano qua e là, senza una direzione. Si rincorrono, salgono e poi scendono, allegri chiacchiericci come tumultuosa scolaresca il primo giorno di scuola. Quante cose dell’inverno avranno da raccontarsi, chissà. I primi germogli dei narcisi, i fiori bianchi e rosa del pesco, i primi getti del giglio, fiori selvatici spontanei sconosciuti che timidamente si affacciano miracolo della natura finora sonnecchiante e assente. Poi boom, un esplodere a “nuova vita”. Ammirata penso. Ecco, forse accade così anche agli esseri umani quando, per la troppa sofferenza, subiscono una sorta di trauma. Inconsapevolmente forse si appartano, si chiudono, entrano in un mondo tutto loro fatto di silenzi e di ricordi che pungono. Si sentono abbattuti, quasi sconfitti e restano lì, inermi con l’inverno nel cuore, cadono in un simbolico letargo, esattamente come in inverno la natura: vivi sì, ma dormienti in attesa di qualcosa, di un pungolo, della primavera forse, la primavera come sorta di rinnovamento, di nuova vita, di risveglio, di rinascita, la primavera come stagione di nuovi colori nuovi profumi nuovi sproni. La tanto attesa primavera nel cuore.
Mi piace vedere il lato positivo delle cose anche se questo non fa di me un “ottimista” ma una “realista”, non perdo mai di vista la realtà e le sue difficoltà. Amo solo vedere il lato positivo, c’è tempo per piangere!