Silvia Nelli – Stati d’Animo
Quando la pioggia cade imperterrita sul tuo cammino, poco hai da fare: Impara a camminare sotto ad essa con fierezza e restando in piedi. Nessuna pioggia, nessun inverno dura per sempre, il sole prima o poi torna.
Quando la pioggia cade imperterrita sul tuo cammino, poco hai da fare: Impara a camminare sotto ad essa con fierezza e restando in piedi. Nessuna pioggia, nessun inverno dura per sempre, il sole prima o poi torna.
A certe persone non darebbe “Credito” nemmeno la cassa del monopoli!
Quando mi capita di giudicare le persone è assai improbabile che il mio giudizio sia sbagliato. Però, quando è il cuore a dare giudizio mi sbaglio e tante volte vado completamente fuori strada. Purtroppo sono fatto così e sono molto orgoglioso di essere come sono, non mi cambierei con nessun altra persona al mondo.
Io non ti so dire cos’è… in questo non potrò mai far finta di niente, sei tu la mia stella e mai te lo potrò negare. Non ti so spiegare questa lacrima, ma so soltanto che è per te. Non so raccontarti cos’è la bellezza di un sorriso solo tuo, ma ti potrei giurare davanti al mondo che per me è un battito speciale. Non so dirti con certezza cosa significhi tu per me, ma non avrei paura a guardarti negli occhi per fartelo capire. Perdonami solo se a volte so rispondere “non lo so”. Vivi il mio modo orribile solo come una tremenda paura di perderti. E non lo vorrei… È la cosa più brutta che mi potesse succedere al mondo…
Non vantarti di avere un cuore grande se poi non lo usi mai. Non vantarti…
Mi spezzavi il cuore. Minuto per minuto. Mi giuravi amore e mentivi, ma un giorno capirai quanto era grande il mio amore per te e tornerai. Peccato che io non ci sarò più ad aspettarti.
Faccio opera di nascondimento e di diminuzione. Una matematica che mi sottrae, ripartendomi le logiche. Quando mi sono ritrovata a moltiplicare le basi della mia realtà per le altezze dei miei sogni e il risultato è stato dividermi per due, tra ciò che restava dell’infranto e ciò che mi lasciava definitivamente. Geometrie che perdevano la mia stessa figura su piani irregolari, e solidi a costruire palizzate insormontabili. Non mi piace chiedere. Non oso chiedere. Ricerco parole che mi facciano perimetro di protezione e recinti spinati per non far entrare più nessuno. Mi affronto a testa bassa come se mi giungessi da fuori e ci fosse da temere. Divento preda. Sono arma. Mi sarei salvata se non avessi sparato. Non è come penso. È come sento.
A certe persone non darebbe “Credito” nemmeno la cassa del monopoli!
Quando mi capita di giudicare le persone è assai improbabile che il mio giudizio sia sbagliato. Però, quando è il cuore a dare giudizio mi sbaglio e tante volte vado completamente fuori strada. Purtroppo sono fatto così e sono molto orgoglioso di essere come sono, non mi cambierei con nessun altra persona al mondo.
Io non ti so dire cos’è… in questo non potrò mai far finta di niente, sei tu la mia stella e mai te lo potrò negare. Non ti so spiegare questa lacrima, ma so soltanto che è per te. Non so raccontarti cos’è la bellezza di un sorriso solo tuo, ma ti potrei giurare davanti al mondo che per me è un battito speciale. Non so dirti con certezza cosa significhi tu per me, ma non avrei paura a guardarti negli occhi per fartelo capire. Perdonami solo se a volte so rispondere “non lo so”. Vivi il mio modo orribile solo come una tremenda paura di perderti. E non lo vorrei… È la cosa più brutta che mi potesse succedere al mondo…
Non vantarti di avere un cuore grande se poi non lo usi mai. Non vantarti…
Mi spezzavi il cuore. Minuto per minuto. Mi giuravi amore e mentivi, ma un giorno capirai quanto era grande il mio amore per te e tornerai. Peccato che io non ci sarò più ad aspettarti.
Faccio opera di nascondimento e di diminuzione. Una matematica che mi sottrae, ripartendomi le logiche. Quando mi sono ritrovata a moltiplicare le basi della mia realtà per le altezze dei miei sogni e il risultato è stato dividermi per due, tra ciò che restava dell’infranto e ciò che mi lasciava definitivamente. Geometrie che perdevano la mia stessa figura su piani irregolari, e solidi a costruire palizzate insormontabili. Non mi piace chiedere. Non oso chiedere. Ricerco parole che mi facciano perimetro di protezione e recinti spinati per non far entrare più nessuno. Mi affronto a testa bassa come se mi giungessi da fuori e ci fosse da temere. Divento preda. Sono arma. Mi sarei salvata se non avessi sparato. Non è come penso. È come sento.
A certe persone non darebbe “Credito” nemmeno la cassa del monopoli!
Quando mi capita di giudicare le persone è assai improbabile che il mio giudizio sia sbagliato. Però, quando è il cuore a dare giudizio mi sbaglio e tante volte vado completamente fuori strada. Purtroppo sono fatto così e sono molto orgoglioso di essere come sono, non mi cambierei con nessun altra persona al mondo.
Io non ti so dire cos’è… in questo non potrò mai far finta di niente, sei tu la mia stella e mai te lo potrò negare. Non ti so spiegare questa lacrima, ma so soltanto che è per te. Non so raccontarti cos’è la bellezza di un sorriso solo tuo, ma ti potrei giurare davanti al mondo che per me è un battito speciale. Non so dirti con certezza cosa significhi tu per me, ma non avrei paura a guardarti negli occhi per fartelo capire. Perdonami solo se a volte so rispondere “non lo so”. Vivi il mio modo orribile solo come una tremenda paura di perderti. E non lo vorrei… È la cosa più brutta che mi potesse succedere al mondo…
Non vantarti di avere un cuore grande se poi non lo usi mai. Non vantarti…
Mi spezzavi il cuore. Minuto per minuto. Mi giuravi amore e mentivi, ma un giorno capirai quanto era grande il mio amore per te e tornerai. Peccato che io non ci sarò più ad aspettarti.
Faccio opera di nascondimento e di diminuzione. Una matematica che mi sottrae, ripartendomi le logiche. Quando mi sono ritrovata a moltiplicare le basi della mia realtà per le altezze dei miei sogni e il risultato è stato dividermi per due, tra ciò che restava dell’infranto e ciò che mi lasciava definitivamente. Geometrie che perdevano la mia stessa figura su piani irregolari, e solidi a costruire palizzate insormontabili. Non mi piace chiedere. Non oso chiedere. Ricerco parole che mi facciano perimetro di protezione e recinti spinati per non far entrare più nessuno. Mi affronto a testa bassa come se mi giungessi da fuori e ci fosse da temere. Divento preda. Sono arma. Mi sarei salvata se non avessi sparato. Non è come penso. È come sento.